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Terremoto in maggioranza, ministri contro Conte: "Piano Colao ai giornali e non a noi..."

Un altro fronte di frizione dopo le polemiche sugli Stati generali

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Ore di grande tensione in maggioranza. A scuotere il governo Conte è stavolta il caso del rapporto consegnato al premier dalla task force di Vittorio Colao contenenti le proposte per la ripartenza del Paese. In particolare, a fare irritare i ministri dell'esecutivo sarebbe il fatto che a nessuno di loro sia stato girata ancora una copia del documento che, però, è stata recapitata alle agenzie di stampa, da come si evince dalle numerose indiscrezioni pubblicate nelle ultime ore.

Cinquantatré pagine «note ai giornalisti e non a chi fa parte dell’esecutivo», dicono le fonti all'interno del governo puntando il dito contro Palazzo Chigi. Dove a breve inizierà una nuova riunione tra Conte e i capi delegazione delle forze di maggioranza sugli Stati generali dell’economia. Un altro tema, quest'ultimo, che già aveva provocato diverse frizioni per le modalità dell'annuncio fatto da Giuseppe Conte senza avvisare nessuno in maggioranza. Inoltre, il Pd non condivide la tempistica dell'appuntamento, che il premier vorrebbe di tre giorni per culminare sabato con la sua abituale conferenza stampa, mentre i democratici spingono per dilatare gli Stati generali almeno a tre settimane per partorire un vero piano economico per il Paese. 

In questo contesto di grande nervosismo si inseriscono le rivendicazioni del centrodestra che chiede che l'election day di settembre (a questo punto con ogni probabilità il 20 di quel mese) serva anche per il voto delle Politiche. Un'eventualità improbabile, ma che dà la misura di come l'unità nazionale auspicata da Sergio Mattarella sia una chimera. Non certo (o non solo ) per colpa delle opposizioni.

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