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Decreto scuola, così Silvio Berlusconi disintegra i Cinque stelle

Valentina Conti
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“Cosa ne penso del Decreto Scuola? E’ la più clamorosa dimostrazione degli effetti del dilettantismo dei Cinque Stelle al governo del Paese. Il fatto di aver affidato alla loro incompetenza e improvvisazione uno dei settori più delicati, dal quale dipende il futuro dell’Italia, dei nostri figli e nipoti, è una responsabilità gravissima verso il nostro Paese. Il decreto che hanno voluto votare mettendo la fiducia scontenta studenti, famiglie, insegnanti, presidi, il personale scuola, i sindacati, tutti arrogantemente ignorati dall’esecutivo”. Così il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi al telefono in diretta a “Live Non è la D’Urso” si è espresso sul dibattito in corso nel Paese sul fronte istruzione.

 

“Per non parlare – ha aggiunto l’ex premier - dell’altra gravissima situazione: quella ai danni della scuola paritaria, abbandonata a se stessa. Questo governo non riesce a capire che la scuola paritaria non solo offre un servizio fondamentale per 800mila studenti, ma è un baluardo essenziale della libertà e del pluralismo dell’educazione a casa nostra”. Incalzato, poi, sulla “ricetta” possibile per far ripartire l’Italia, il presidente di FI ha snocciolato i “suoi” tre punti: “Riforma fiscale per far rimettere in moto l’economia introducendo la flat tax, sospensione per il 2020 di tutti i pagamenti verso lo Stato, perché dopo tre mesi di chiusura, gli italiani non sono in grado di pagare le tasse, e un grande piano casa e infrastrutture da attuare da subito”.

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