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La rivincita di Berlusconi. Senza Forza Italia il centrodestra non ha la maggioranza

Alberto Di Majo
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Ne hanno decretato la morte (politica) in tutti i modi possibili ma Silvio Berlusconi è ancora in campo e la sua Forza Italia è decisiva per le sorti del centrodestra. A più di tre mesi dall'inizio della pandemia, la strategia del Cavaliere si conferma vincente. E se i due alleati sovranisti, Matteo Salvini e Giorgia Meloni, complessivamente scendono nei sondaggi, gli azzurri recuperano e potrebbero "tentare" anche il centrosinistra che, attualmente, avrebbe meno seggi.

Che Forza Italia aumenti i consensi lo dicono tutti i sondaggi, ma sarebbe tornata determinante pure con quella che dovrebbe diventare la nuova legge elettorale (il proporzionale con sbarramento al 5% associato al taglio del numero dei parlamentari per cui dovrebbero restare 400 deputati e 200 senatori). Secondo l'ultima ricerca, pubblicata ieri, elaborata dall'Ipsos di Pagnoncelli per il "Corriere", se si votasse oggi la Lega avrebbe 112 seggi, pari al 24,3% dei voti (a febbraio 2020 era al 32%), Fratelli d'Italia, che ha fatto un balzo in avanti sorprendente (al 16,2% dal 12), conquisterebbe 74 deputati. In tutto fanno 186 seggi, lontano dalla maggioranza di 201 a Montecitorio, che invece avrebbe avuto senza problemi dalle rilevazioni di alcuni mesi fa.

Ecco perché Forza Italia sarebbe decisiva: vale il 7,4% (prima del Coronavirus stava al 6,5%), cioè 33 seggi. In questo modo il centrodestra arriverebbe a 219. L'attuale maggioranza, invece, si fermerebbe più in basso: 100 deputati al Pd (ne aveva 96 a febbraio), 76 al M5S (che sarebbe in crescita rispetto ai sondaggi precedenti, ora è al 16,7%), 3 a Italia viva, 2 alla Svp (Leu e Azione di Calenda resterebbero fuori).

Uno scenario che premia l'allontanamento di Berlusconi dai sovranisti sia sul terreno politico sia su quello mediatico. Da un lato la scelta di riaffermare una politica filoeuropeista (distinguendosi dalle critiche, anche feroci, di Salvini e Meloni) e, dall'altro, quella di evitare le manifestazioni contro il governo hanno pagato Anche perché, almeno per ora, la scommessa di Matteo Renzi (ma anche di Carlo Calenda) di poter strappare consensi al campo dei moderati non ha dato grandi risultati. E' la conferma che l'elettorato che vota Berlusconi vuole Berlusconi. E che non c'è Forza Italia senza il Cavaliere (chi lo ha pensato, da Fini a Toti, passando per Alfano, s'è dovuto ricredere). Ovviamente i simpatizzanti dell'ex premier non sono numerosi come un tempo, ma ci sono e non si lasciano attrarre dalle sirene sovraniste soprattutto in una fase in cui l'Unione europea sta mostrando un impegno concreto per fronteggiare la drammatica crisi economica causata dall'emergenza sanitaria.

Si potrebbe immagnare la creazione di "Forza Italia Viva"? Di un avvicinamento, se non proprio una federazione, tra Renzi e Berlusconi? O anche un futuro patto di governo in cui il partito di Berlusconi sostenga uno schieramento europeista? Difficile dirlo, anche se in politica tutto è possibile e spesso pochi mesi valgono come ere geologiche e sconvolgono il campo. 

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