Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'Aria che tira, Alberto Zangrillo sconfessa Conte sul report: cure, non terapie intensive

La terapia intensiva è una sconfitta. È l'ultimo step. Ci dobbiamo basare sull'osservazione clinica e imparare a convivere con il Covid-19

Giada Oricchio
  • a
  • a
  • a

Il professore Alberto Zangrillo, ospite de "L'Aria che tira", il talk mattutino di Myrta Merlino su LA7, ha bocciato il report sulla possibilità di una seconda violenta ondata di contagi da Covid-19 in caso di apertura totale : "La terapia intensiva è una sconfitta". Zangrillo, primario dell'Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione Generale e Cardio-Toracico-Vascolare e Referente Direzionale Aree Cliniche dell'IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano, sul report del comitato scientifico sulla possibilità di un contagio di ritorno con 151.000 persone in terapia intensiva, ha detto: "Non l'ho letto perché per me la terapia intensiva è una sconfitta. È l'ultimo step. Ci dobbiamo basare sull'osservazione clinica e imparare a convivere con il Covid-19. Dobbiamo pensare al post protocollo che è l'acronimo di prudenza, organizzazione, sorveglianza e tempestività. Voglio dire che oggi abbiamo identificato con precisione i soggetti a rischio e sono gli over 65 anni con patologie respiratorie, oncologiche o con malattie coronariche, se li prendiamo in carico, se le tuteliamo non ci sarà bisogno delle terapie intensive. Bisogna curare tempestivamente e meglio. Il presidente del Consiglio Conte ha usato la metafora del rubinetto: siamo pronti a chiudere se dovesse esserci un rimbalzo dei contagi. Ma è come avere una perdita d'acqua e non aver chiamato l'idraulico per ripararla".  Leggi anche Report choc sui contagi: ecco il documento che ha convinto Conte a tenere tutto chiuso

Dai blog