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Clamorosa gaffe della Taverna: "Tagliamoci lo stipendio". E il web la sommerge di insulti: "Vai a casa"

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il suo sfogo nelle chat

La vicepresidente del Senato grillina rilancia la battaglia anticasta. Ma su Twitter viene bersagliata: "Tieniti i soldi e rassegna le dimissioni"

Carlantonio Solimene
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Tempi duri per i grillini sui social network. La vicepresidente del Senato Paola Taverna, alla ribalta in passato per le sue prese di posizione contro la vaccinazione obbligatoria e per questo, in questi tempi di epidemia da Coronavirus, criticata da più parti, tenta di uscire dall'angolo rilanciando la vecchia proposta dei Cinquestelle di tagliare lo stipendio dei parlamentari, stavolta ammantandola con una nobile causa, quella di devolvere i risparmi alla Protezione civile per gestire il contrasto alla malattia. Abbiamo proposto il #TaglioDegliStipendi a tutti i parlamentari. Nessuna risposta, solo un assordante silenzio. Noi abbiamo già restituito 110milioni alla collettività, da poco 3milioni alla protezione civile. Fare un gesto di solidarietà dovrebbe essere un dovere morale di tutti— Paola Taverna (@PaolaTavernaM5S) April 8, 2020 Peccato che il popolo internettiano non la segua su questa china. Al netto di qualche apprezzamento, infatti, la maggior parte dei commenti è di critica verso la Taverna. In particolare il leit motiv è: altro che risparmi, tenetevi pure tutto lo stipendio ma dimettetevi e restituite il Paese ai competenti. Paola, fate un gesto nobile. Andatevene. Tenetevi i soldi e andatevene.— Alessandro (@PGreco_) April 8, 2020 E ancora:  Restituire 10 dopo aver fatto danni x 100 non è utile né a voi né al Paese. Provate a pensarci, se siete dotati di questa facoltà— Romano Rubbi (@RomanoRubbi) April 8, 2020 Ve la lasciamo la paghetta. E vi diamo anche il TFR se scomparite subito— adelperga (@Solocarmen1) April 8, 2020 Insomma, l'onda dell'anticasta sembra essersi infranta contro la consapevolezza che la gestione della cosa pubblica, specie in tempi di emergenza, è assai più importante dei (risicati) risparmi che si possono ottenere tagliando i costi della politica.

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