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La sardina si crede di essere una balena

Tommaso Carta
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Mattia Santori, il più conosciuto tra i fondatori del movimento delle Sardine, frena sulle possibilità di partecipare al processo di rinnovamento del Partito democratico così come auspicato nei giorni scorsi dal segretario Nicola Zingaretti. Santori, ospite della trasmissione di Rai 3 In Mezz'ora in più - riconosce al Pd che «in qualche modo si è messo in discussione, e gliene va dato atto», così come il fatto che «ci sta dando più ascolto delle altre forze politiche» e «mostra un'apertura vera, per noi». Detto questo, Santori chiarisce che «è troppo presto capire se partecipare a questo processo di ricostruzione o no». «Dobbiamo ancora capire - spiega il "frontman" del movimento - cosa significa fare politica in senso stretto, conoscerci noi. E anche il Pd deve capire come presentarsi in un processo di ricostruzione di questo tipo". Per approfondire leggi anche: LE DEMOCRATICHE SARDINE ALL'ASSALTO Un fatto, la svolta annunciata da Zingaretti, che «ci ha fatto riflettere ed è utile: c'è chi è più diffidente, chi più positivo ma c'è riflessione. Ma - ribadisce Santori - è presto per noi per presentarci a un congresso di ricostruzione del centrosinistra». Anche perché, chiarisce, «noi stessi dobbiamo ancora strutturarci». Santori non rinuncia a qualche frecciata sull'attività del governo Pd-5 stelle. «Non si nota discontinuità con il governo passato. Sul decreto Sicurezza, ad esempio, sembra di essere ai tempi di Berlusconi quando la sinistra non faceva le leggi sul conflitto d'interessi dopo Berlusconi».

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