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Di Maio sfida Conte sulla manovra: senza M5s salta tutto

Ultimatum M5s dopo gli avvertimenti del premier

Davide Di Santo
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L'asse di governo scricchiola sulla manovra. Il vertice di governo di domani "deve servire a mettere nella Legge di Bilancio tre proposte che per noi sono imprescindibili: o si fanno o non esiste la manovra". Lo ha affermato il ministro degli Esteri e esponente del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, giungendo a Matera. Primo punto è sul "carcere ai grandi evasori e la confisca per sproporzione. Chi evade più di 100mila euro all'anno deve essere punito seriamente col carcere e bisogna confiscargli più di quanto ha evaso. Questo è il primo punto". Secondo "abbattere i costi delle carte di credito - ha proseguito -. Per me vanno bene le multe sul mancato utilizzo del Pos solo se ai commercianti gli abbattiamo i costi del Pos, se gli abbattiamo i costi delle carte di credito. Perché altrimenti rischiamo di trovarci in una situazione in cui stiamo introducendo una nuova tassa per i commercianti, non una multa. E non va bene". Terzo, ha detto Di Maio, bisogna "mantenere il regime del 15% per le giovani partite Iva. è importante che le giovani partite Iva continuino a pagare solo il 15% di tasse, cosa che non è così perché in questa manovra gli si alzano persino le tasse. E non è accettabile".  Un aut aut a Conte. "Se va casa il Movimento è chiaro che è difficile che possa esistere ancora una coalizione di governo, anzi è quasi impossibile". Il leader del M5s ha auspicato un chiarimento nei prossimi giorni all'interno dell'esecutivo. "Non c'è nessun ultimatum io credo che bisogna fare in modo che ci siano meno nervosismo e prese di posizione e non le proprie opinioni", ha concluso.

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