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"Indagato senza prove". Renzi difende Berlusconi

L'ex premier adesso nel mirino per il fallito attentato a Maurizio Costanzo. Pure il leader di Italia viva denuncia la persecuzione giudiziaria contro il Cav

Silvia Sfregola
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«Ho sempre detto che rispetto i magistrati e aspetto le sentenze definitive, quella della Cassazione. Confermo questo giudizio. Ma vedere che qualche magistrato della Procura della mia città da anni indaghi sull'ipotesi che Berlusconi sia responsabile persino delle stragi mafiose o dell'attentato a Maurizio Costanzo mi lascia attonito». Lo scrive Matteo Renzi su Facebook commentando la notizia dell'indagine a carico di Silvio Berlusconi per l'attentato del 1993 contro Maurizio Costanzo. «A differenza di quanto scrivono taluni giornali - riprende l'ex presidente del Consiglio - non ho mai governato con Berlusconi e mai Forza Italia ha votato la fiducia al mio governo, a tutti gli altri sì, a me no: dunque posso parlare libero, da avversario politico». «Berlusconi va criticato e contrastato sul piano della politica. Ma sostenere 25 anni dopo, senza uno straccio di prova, che egli sia il mandante dell'attentato mafioso contro Maurizio Costanzo significa fare un pessimo servizio alla credibilità delle istituzioni italiane. Di tutte le istituzioni», conclude. La certificazione ufficiale secondo cui Berlusconi è indagato a Firenze, nell'ambito del procedimento per le stragi di mafia del '93 nel capoluogo toscano, a Roma e a Milano, è stata depositata mercoledì mattina nella cancelleria della seconda sezione della Corte d'assise d'appello di Palermo, che sta celebrando il giudizio di secondo grado sulla trattativa Stato-mafia Due pagine fitte fitte di date, reati, luoghi. Eccole, tutte le accuse della procura di Firenze al Cav. L'ex premier è indagato per le stragi mafiose del 1993. Si tratta di una decina di fogli in tutto, quelli inviati da Firenze e che ora sono agli atti della Corte d'assise d'appello di Palermo guidata da Angelo Pellino. A sorpresa, spunta, tra gli episodi contestati a Berlusconi, anche il fallito attentato al giornalista Maurizio Costanzo in via Fauro a Roma, avvenuto il 14 maggio 1993. Sul foglio ci sono gli articoli del Codice penale di riferimento: strage, devastazione, detenzione e porto d'armi ed esplosivi, falso in verificazioni i reati contestati all'ex premier. Intanto, si deciderà nella prossima udienza, che si terrà giovedì prossimo, se e quando dovrà deporre Berlusconi. La difesa dell'imputato Marcello Dell'Utri aveva citato nelle scorse udienze l'ex premier. La difesa di Berlusconi, però, ha fatto pervenire alla corte un certificato in cui annuncia il «legittimo impedimento» per motivi istituzionali e in un altro certificato la conferma dell'iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi per le stragi mafiose del 1993. La documentazione era stata chiesta dai legali dell'ex premier Berlusconi in vista della deposizione che il leader di Forza Italia avrebbe dovuto fare al processo trattativa. I legali di Berlusconi hanno presentato l'istanza per capire in che veste Berlusconi debba essere sentito. Cioè se debba essere sentito come indagato di procedimento connesso, che gli darebbe la possibilità di avvalersi della facoltà di non rispondere o come teste puro. Secondo la Procura di Firenze Berlusconi avrebbe agito con Cosa nostra per pianificare la strategia stragista. C'è l'attentato di via Palestro a Milano, del 27 luglio del 1993, ma anche il fallito attentato a Maurizio Costanzo in via Fauro il 14 maggio 1993, e ancora il fallito attentato al pentito Salvatore Contorno a Formello il 14 aprile 1993. Un lunghissimo elenco, in due pagine, in cui vengono indicati gli articoli dei reati di cui è indagato Berlusconi. Agli atti c'è anche il certificato della Procura di Firenze con l'intestazione «Comunicazione di iscrizione indagato». «Istanza presentata da Silvio Berluscono». Tutta la documentazione è stata fatta pervenire dallo studio legale di Berlusconi.

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