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Immigrazione, dazi e Russia. L'impronta di Conte sul G7

Da sinistra la cancelliera Merkel e il premier Conte

Il presidente del Consiglio incontra Merkel, Macron, Tusk e Junker a margine dei lavori

Daniele Di Mario
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Un incontro «cordiale» quello tra il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con il presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk. Durante il faccia a faccia a margine del G7, stando a quanto si apprende, il presidente del Consiglio ha potuto esprimere le proprie convinzioni sul tema del regolamento di Dublino. I due hanno deciso di rivedersi entro la fine di giugno per approfondire il discorso. Le stesse fonti spiegano che Conte, nonostante gli sherpa abbiano lavorato da prima del suo insediamento a Palazzo Chigi, è intervenuto in maniera «molto forte» sull'agenda italiana per il G7 alla qual ha voluto dare una sua impronta. «C'erano linee diverse anche perchè il dossier è stato costruito da un altro governo, di segno diverso», viene sottolineato. Il risultato di questo intervento è una più forte «centralità dell'Italia e dei suoi interessi, sia per quello che riguarda le sanzioni alla Russia, i dazi e i migranti, quindi il regolamento di Dublino». «Io spero di rappresentare l'Italia bella e forte che tutti conosciamo. Sono qui forte di una legittimazione politica molto intensa e ne sono consapevole. Sono il portavoce degli interessi degli italiani», ha detto poi il presidente del consiglio a margine dei lavori del G7. Conte non omette di affrontare il tema del rapporto con Mosca e con gli Usa: «Per quanto riguarda la Russia noi siamo collocati confortevolmente nella NATO. Siamo attenti che le sanzioni non impattino sulla società russa». Sul veto sulle sanzioni, Conte ha spiegato: «L'Italia valuterà le posizioni che emergeranno. Nel confronto con altri partner valuteremo ma c'è apertura al dialogo che non significa stravolgere un percorso iniziato con i trattati di Minsk». «Sui dazi commerciali c'è molta conflittualità e noi siamo qui per valutare le varie posizioni: sicuramente come è nelle nostre corde saremo portatori di una posizione moderata cercando di aprire le motivazioni e ci comporteremo di conseguenza», ha poi aggiunto Conte.

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