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Legge elettorale col sistema tedesco: ecco i 321 onorevoli che resteranno a casa

Pierluigi Bersani

Antonio Rapisarda
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Se la "scena" in merito all'annosa questione delle legge elettorale - è caratterizzata da un'impasse totale, nei retroscena politici i movimenti come da copione abbondano: i ben informati fanno filtrare da giorni il sostanziale benestare di Forza Italia sull'ultima "tendenza" licenziata dal neosegretario del Pd Matteo Renzi. La cosiddetta "base di partenza" c'è ed è il "modello tedesco", ossia un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento abbastanza alta fissata al 5%. "Abbastanza alta" per l'attuale sistema politico italiano, in questo inizio di Terza Repubblica: dato che, in luogo della semplificazione che vent'anni di maggioritario avrebbero dovuto determinare, dalla scomposizione dei partiti maggioritari sono sorte decine di movimenti, più o meno grandi e più o meno realmente rappresentativi al di fuori del Palazzo, che da mesi vivono con apprensione un dibattito parlamentare che potrebbe segnare il loro destino. Se l'intesa sul modello tedesco dovesse diventare una proposta condivisa, a conti fatti - prendendo come modello l'ultima rilevazione disponibile sul sito del governo, quella effettuata da Emg per La7 - solo quattro partiti oggi sarebbero sicuri di rientrare in Parlamento... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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