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Gianfranco Fini lo aveva solo annunciato per Futuro e Libertà, Pier Ferdinando Casini lo farà davvero: oggi il leader centrista azzera tutta la dirigenza dell'Udc durante l'assemblea a Roma della Costituente di centro.

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Mala scelta di Casini ha obiettivi anche più ambiziosi di un semplice restyling dell'alleanza con Gianfranco Fini e Francesco Rutelli. Sciogliere – di fatto – l'Udc significa anche aprire quello che dovrà essere il nuovo partito di centro a una serie di nuovi ingressi. Ad esempio parlamentari di altri partiti che potrebbero confluire in una formazione moderata con un nuovo nome. E magari anche qualche ministro, come ha detto ieri lo stesso Casini. Non esponenti di primo piano dell'attuale governo – ai quali poi bisognerebbe trovare un posto di rilievo – ma qualcuno che ha comunque una certa visibilità. Come ad esempio il ministro per la cooperazione internazionale Andrea Riccardi, al quale già più volte è stata associata la candidatura a sindaco di Roma per il Terzo Polo. E che tutto venga costruito proprio per attrarre qualche deluso del centrodestra lo conferma Gianfranco Fini prima di partecipare, ieri mattina, a un vertice con Francesco Rutelli e il leader dell'Udc. «Si tratterà di un rassemblement che federerà i partiti del Terzo Polo – ha spiegato il vicepresidente di Futuro e Libertà – e si aprirà a quanti vogliono andare oltre il Pdl». Dalla riunione i tre leader sono usciti d'accordo sull'itinerario da seguire per creare la nuova Confederazione. «Non si chiamerà Partito della Nazione – spiega però Francesco Rutelli alla fine del vertice – Condividiamo in pieno la strategia: rafforzare il Governo e il suo sprint riformatore, mentre altri vorrebbero insabbiarlo». «Questo - continua Rutelli - non significa arruolare oggi dei Ministri ad una parte politica. Si tratta di preparare la nuova aggregazione che amplierà il Terzo Polo che sarà un soggetto politico aperto a nuove personalità, non solo agli scontenti degli altri due Poli e, tanto meno una riedizione del vecchio centrodestra o la stampella moderata a una ipotetica maggioranza di sinistra». Intanto però l'annuncio di Casini provoca qualche preoccupazione negli altri partiti. Soprattutto nel Pdl dove anche Silvio Berlusconi guarda con una certa ansia le mosse del leader centrista. Ed è forse per questo che il Cavaliere pare essersi mosso per sondare il terreno con Luca Cordero di Montezemolo. All'inizio di aprile, infatti, l'ex premier avrebbe visto il presidente della Ferrari e nell'incontro sarebbero state fatte diverse ipotesi tra cui anche quella di una grande Lista civica nazionale, a cui si affiancherebbe il Pdl, nell'ottica di un grande partito moderato. Che andrebbe a togliere fiato proprio all'iniziativa di Casini. Montezemolo, leader di Italia Futura, viene infatti considerato una pedina strategica in vista delle elezioni del 2013, specialmente dopo il varo del suo manifesto per il rinnovamento della classe politica.

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