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Fiducia sul dl carceri Bagarre alla Camera

Il ministro della Giustizia Paola Severino

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Non sono servite le parole rassicuranti del ministro della Giustizia, Paola Severino. Dopo l'annuncio che sul decreto «svuotacarceri» il governo avrebbe messo la fiducia, alla Camera è scoppiata la rissa. Proteste soprattutto dalla Lega. Il ministro per i Rapporti col Parlamento, Piero Giarda, è a malapena riuscito a finire il suo breve intervento, in cui comunicava la decisione di ricorrere alla fiducia, che le urla dei deputati del Carroccio hanno avuto il sopravvento: «Vergogna! Vergogna!». Anche l'Idv ha chiarito che si opporrà. «Ci costringete a votare ancora contro. Sono state chieste - spiega il dipietrista Fabio Evangelisti - troppe fiducie, con la stessa media del governo Berlusconi ma con la differenza che questo governo non è politico e quindi deve essere quanto mai attento alle esigenze del Parlamento e dei deputati». Si asterranno, invece, i Radicali. Via libera dalla maggioranza, anche se con polemiche: «La fiducia si poteva evitare - spiega il deputato del Pdl Alfredo Mantovano - ci sono ancora 15 giorni prima della scadenza dei 60 per la conversione, durante i quali era possibile, e quindi doveroso, rispettare il lavoro del Parlamento». Da parte sua, la Severino ha spiegato: «Nessun delinquente pericoloso sarà lasciato libero di camminare per le strade italiane». Il provvedimento, ha osservato il Guardasigilli, «consente di evitare il fenomeno delle cosiddette porte girevoli, cioè dell'entrata in carcere e dell'uscita dopo due o tre giorni. Questo decreto offre al magistrato tre alternative: le camere di sicurezza, i domiciliari o il carcere». Inoltre «accorcia da 96 a 48 ore il tempo che può intercorrere rispetto alla valutazione del giudice sulla permanenza o meno della detenzione. Abbiamo registrato anche una disponibilità della magistratura su questo». Sulla fiducia la Severino precisa: è una «necessità alla quale non ci si poteva sottrarre» perché «erano stati presentati 600 emendamenti, era stato preannunciato l'ostruzionismo e i termini di scadenza della conversione erano vicini». «La verità - ha detto Molteni (Lega) - è che il governo è debole e aveva seriamente paura di andare sotto sugli emendamenti opportuni e legittimi presentati dalla Lega, così some sono stati battuti sulla responsabilità civile dei magistrati». Il Pd attacca: «Le urla e l'opposizione della Lega sono patetiche e ridicole anche perché proprio la Lega nel 2010 votò, senza troppi mugugni, il disegno di legge svuotacarceri dell'allora ministro Alfano che prevedeva di mandare agli arresti domiciliari, previa valutazione del magistrato di sorveglianza, i condannati meritevoli a cui mancavano solo 12 mesi di reclusione in carcere» dice il capogruppo Democratico nella commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti. I Radicali «si sacrificano». Rita Bernardini spiega che il decreto «conferma e prolunga il comportamento di uno Stato letteralmente criminale che viola costantemente leggi italiane ed europee e la nostra Costituzione repubblicana». Ma precisa che si asterranno «anche perché non vogliamo confonderci con le motivazioni veramente ripugnanti di chi, in primo luogo i deputati di Lega e Idv, negherà la fiducia». Nel merito, il decreto stabilisce una serie di misure per contrastare il sovraffollamento delle carceri italiane e prevede tra l'altro l'ampliamento della possibilità di detenzione domiciliare. In particolare, il provvedimento, approvato al Senato, consentirà l'uscita progressiva dal carcere di circa 3.500 detenuti, innalzando fino a 18 mesi la pena residua che è possibile scontare agli arresti domiciliari. Altre misure del testo introducono la possibilità dei domiciliari per gli arrestati in flagranza di reato che siano accusati di alcuni reati minori. Viene poi previsto l'utilizzo delle celle di sicurezza nelle caserme e le questure e si riduce dalle attuali 96 a 48 ore il tempo per la convalida dell'arresto da parte del magistrato. Infine, il decreto destina 57 milioni all'edilizia carceraria. La fiducia sarà votata a Montecitorio oggi dalle 12, l'approvazione finale è in calendario per martedì prossimo.

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