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L'Idv lancia il patto d'onore tra cittadini e fisco

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Lopropone l'Idv che presenta una mozione di legge alla quale il governo dice di guardare con un certo interesse. L'idea, spiegano il leader dell'Idv Antonio Di Pietro e il suo capogruppo alla Camera Massimo Donadi è semplice ma allo stesso tempo «rivoluzionaria». Si dovrebbero incrociare tre tipi di dati anche on-line: quelli che emergono da dichiarazioni di reddito, le spese effettuate, le informazioni fornite dallo «spesometro». Solo aggregando questi dati, insiste Donadi, «sarà possibile avere informazioni più precise che consentiranno così di contrastare l'evasione fiscale». E ogni volta che ci sarà disparità tra le informazioni raccolte, l'Agenzia delle Entrate invierà una lettera al contribuente per chiedere spiegazioni. Se queste non saranno sufficienti a giustificare la spesa sostenuta, scatteranno tutti gli accertamenti del caso. Poi, si legge ancora nella mozione dell'Idv che potrebbe essere recepita in un provvedimento del governo anche la prossima settimana, si propone un "patto d'onore" tra Stato e contribuente: ogni euro che si recupererà dall'evasione fiscale, sarà un euro in meno di tasse. Ma questa serie di misure deve essere raccolta in una norma di legge perché non si può accettare che la lotta agli evasori venga affidata solo alla buona volontà di questo o quel governo. «Serve una legge - incalza Donadi - che cristallizzi questi principi stabilendo obblighi come quello di riportare, in un prospetto allegato alla dichiarazione dei redditi, beni, immobili e attività finanziarie che si hanno in Italia e all'estero. Poi il governo dovrebbe inserire il 'tax gap', ovvero la previsione di quanto si intende recuperare nell'anno che comincia».

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