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Fornero: da Bruxelles nessun commissariamento

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Peril ministro del Lavoro Elsa Fornero l'arrivo della task force di Bruxelles inviata da Barroso non costituisce affatto un'ingerenza indebita né una limitazione della sovranità nelle decisioni di governo e pari sociali. In audizione alla Camera, il ministro sottolinea che i tecnici sono i benvenuti perché daranno una mano alle parti sociali per individuare le misure di rilancio dell'occupazione. «La disoccupazione è la mia principale preoccupazione» afferma Fornero e ricorda i dati drammatici dell'Istat sui giovani senza lavoro. Domani il governo incontrerà le parti sociali per riavviare la trattativa sulla riforma del mercato del lavoro dopo la fumata nera dello scorso incontro e il ministro ha insistito sul concetto del «dialogo» ma anche sulla necessità di arrivare in tempi brevi a una sintesi. Una parte della riforma, ha ribadito, dovrà riguardare gli ammortizzatori sociali. «Tutti - ha spiegato andiamo incontro al rischio di perdere un lavoro, al rischio di avere un lavoro episodico o mal remunerato. La società deve attrezzarsi non solo con trasferimenti ma anche con disegni di distribuzione del rischio, cosicchè i soggetti sui cui grava il rischio possano avere un giusto, equo indennizzo». Quanto alle pensioni, capitolo chiuso. Gli interventi sono stati duri, ammette, ma obbbligati da una situazione di «vera emergenza finanziaria». Questo significa che non cambierà nulla nemmeno per gli esodati. Oggi si vedranno Confindustria e sindacati per preparare il vertice di domani e verificare le convergenze. Non ci sarà però nessun documento unitario o avviso comune, come chiesto a più riprese dalla Cisl, che tracci un percorso unitario. Si tratterà piuttosto di disegnare una sorta di «gentlement agreement», una road map dei temi sui quali Confindustria e sindacati si troveranno a spingere unitariamente e quelli su cui frenare. Intanto continuano le polemiche. Il leader Cisl Bonanni ha profilato una mobilitazione dura se il governo decidesse di rompere sull'art. 18. A conferma del clima incandescente in cui si svolge la trattativa sulla riforma del lavoro ieri sono state recapitate alla Fornero, ai leader sindacali e al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia buste con proiettili e minacce a firma del Movimento Fronte Rivoluzionario.

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