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La Siae si difende: «Non vendiamo i nostri palazzi»

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Perincrementare gli incassi della Società e migliorare la sua efficacia operativa sono previsti i seguenti interventi di ristrutturazione: riassetto della rete territoriale, recupero dell'evasione del diritto d'autore, semplificazione delle attività di pagamento e diminuzione delle provvigioni, recupero dei diritti esteri, revisione degli accordi coi mandatari che erano prima scelti a insindacabile giudizio del direttore e generale e invece sono stati ora reclutati attraverso un concorso scritto e orale. Sono già in corso la riorganizzazione della società con riduzione dei costi, la stipula di un nuovo contratto per i dirigenti con compensi meno elevati e l'avvio delle trattative per il nuovo contratto dei dipendenti. Per quanto riguarda le politiche relative al patrimonio immobiliare si smentiscono le vendite annunciate da alcuni organi di stampa: la proprietà rimane intatta, ma verrà affidata a Sorgente Società di Gestione, un operatore specializzato nel settore di fama internazionale, costituendo due fondi immobiliari ad apporto, denominati rispettivamente "Aida" per gli immobili del Fondo Pensioni e "Norma" per quelli della Siae che metteranno a frutto i beni disponibili, evitando l'incuria e gli sprechi come inquilini morosi mai sfrattati, crediti condominiali non riscossi, riscatti di appartamenti a prezzi irrisori, conti salatissimi per riparazioni idrauliche o ristrutturazioni. Gli scopi di questa operazione consistono, infatti, nel non intaccare le risorse finanziarie degli associati per fronteggiare le spese del Fondo Pensioni integrativo, concernente peraltro solo dipendenti già di ruolo alla data del 7 gennaio 1978, che potrebbe così avere la sua autonomia economica.

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