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Il Colle si difende: «Qualcuno non vuole vedere i risparmi»

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Erastato Vittorio Feltri, sulla prima pagine del Giornale di lunedì, a lanciare la provocazione con il titolo: «L'oro di Napolitano». Ieri è arrivata la replica del Colle affidata ad una lettera del segretario generale della presidenza della Repubblica Donato Marra. «Evidentemente - scrive Marra contestando l'impostazione dell'articolo - non si vuole prendere atto che l'amministrazione della Presidenza della Repubblica, su impulso del Presidente Napolitano, ha assunto fin dall'inizio del settennato una serie di misure assai incisive di contenimento delle spese interne, i cui effetti non si sono ancora esauriti». Il segretario generale rinvia, a riscontro, alla «ampia documentazione» consultabile sul sito del Quirinale. E ricorda alcuni dati come sla riduzione di 374 unità del personale e l'abrogazione del meccanismo automatico che allineava gli stipendi dello stessi a quello del personale del Senato. Inoltre sottolinea il blocco di stipendi e trattamenti pensionistici, fino al 2013, al livello del 2008. Ci sono stati risparmi, aggiunge, per oltre 56 milioni di euro che «hanno consentito per la prima volta la riduzione in valore assoluto della dotazione a carico del bilancio dello Stato rispetto al 2009 e il blocco della stessa dotazione fino al 2013 al livello del 2008 (228 milioni di euro)». Marra scrive che sono stati attuati «puntualmente» tutti i provvedimenti decisi nelle diverse manovre, «con relativa restituzione al Tesoro delle somme conseguenti». E infine fa notare un elemento di cui si deve tener conto nell'analizzare le spese del Quirinale su cui «gravano anche le spese pensionistiche (pari a circa il 38 per cento della spesa complessiva) nonché gli oneri di manutenzione di un patrimonio immobiliare unico al mondo, costantemente aperto alla più ampia fruizione da parte del pubblico». Feltri risponde con poche righe: «La politica di contenimento è cosa buona e giusta. Ma in un momento drammatico come questo, in cui si chiedono sacrifici ai cittadini, pensiamo sia dovere fare di più: tagliare, tagliare, tagliare. Il Presidente Napolitano di quanto si è ridotto il proprio emolumento?» Sul punto vale la pena di ricordare che, lo scorso luglio, il capo dello Stato aveva annunciato che avrebbe rinunciato all'adeguamento Istat del proprio emolumento.

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