Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Il pressing del mondo cattolico: fate una nuova legge elettorale

default_image

  • a
  • a
  • a

Ilmondo cattolico non interviene apertamente nel dibattito sui destini del governo. Le Acli chiedono un nuovo esecutivo, «Famiglia cristiana» si spinge a domandare un governo di larghe intese. Ma tante sono le voci (e i silenzi) della galassia cattolica, altrettante le opinioni. C'è una preoccupazione, però, che accomuna tutti: il rischio che si vada a elezioni anticipate senza aver prima cambiato legge elettorale. Il quotidiano dei vescovi «Avvenire» è tornato ieri a sollevare il tema in una risposta del direttore ad un lettore scoraggiato dal Governo Berlusconi. «Continuiamo tenacemente a premere – ha scritto Marco Tarquinio – perché le dosi d'urto di sacrifici che ci sono già state somministrate, e quelle che verranno, siano accompagnate da una nuova legge elettorale che ci restituisca il potere di scegliere non solo i partiti e le alleanze, ma anche gli uomini e le donne che ci rappresentano». Non è la prima volta che il giornale Cei dà voce a questa istanza che, del resto, era già stata formulata tanto dalla settimana sociale dei cattolici a Reggio Calabria, la scorsa primavera, che dalle associazioni cattoliche del mondo del lavoro riunite a Todi lo scorso 17 ottobre. Il Forum che ha organizzato l'appuntamento umbro, peraltro, aveva già proposto in un manifesto pubblicato a luglio una legge elettorale «su base proporzionale» che reintroduca le preferenze. E a Todi il segretario della Cisl Raffaele Bonanni ha chiosato: «Passare dal Porcellum al Mattarellum sarebbe come passare dalla padella alla brace». Presente a Todi, ieri ha alzato la voce il presidente delle Acli Andrea Olivero, che, in una nota, ha chiesto «un nuovo governo autorevole» che adotti come primo provvedimento «l'introduzione di una robusta patrimoniale» e, poi, «la riforma della legge elettorale». «Famiglia cristiana», da parte sua, auspica «un Governo delle grandi intese, formato da tutto l'arco delle forze parlamentari, un Governo tecnico o del Presidente capace di chiedere sacrifici al Paese in nome della collettività, senza risparmiare quei ceti sociali tradizionalmente vicini al Governo e senza accanirsi sugli statali». L'appuntamento di Todi, intanto, continua a far discutere. Molti, nel Pdl, non hanno apprezzato le critiche che lì sono state indirizzate al Governo Berlusconi. Ma anche all'interno del mondo cattolico più di uno ha sollevato dubbi. «I responsabili delle associazioni e dei movimenti cattolici presenti a Todi quale delega sui temi politici hanno ricevuto dal proprio gruppo di appartenenza?», domanda padre Michele Simone sul prossimo numero di «Civiltà cattolica», il quindicinale dei gesuiti stampato con l'imprimatur della Segreteria di Stato vaticana.

Dai blog