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L'Aventino è un errore

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Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano con il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi

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La Storia racconta che gli Aventini non portano bene, ma di lezioni mai raccolte la nostra politica è piena. La decisione dell'opposizione di non assistere oggi al discorso in aula di Berlusconi fa parte di questa infinita catena di errori. Berlusconi non è un satrapo, ha vinto elezioni libere e democratiche e chi l'ha votato non è figlio di un Dio minore. La scelta dell'opposizione è grave e i commenti della maggioranza che tendono a ridicolizzarla sono sbagliati. In realtà dovrebbero mettere in evidenza come questa linea politica sia frutto di una visione manichea che produce ulteriori divisioni nel Paese, non spezza il clima da trincea, non facilita ma rallenta drammaticamente la chiusura di questa fase. Giorgio Napolitano ha chiesto al presidente del Consiglio «una risposta credibile» perché il ruzzolone dell'altro ieri in aula sul voto del Bilancio dello Stato è una cosa seria. Berlusconi questa risposta ha il dovere di darla. In caso contrario, passi la mano. Ma altrettanto credibile dovrebbe essere la condotta dell'opposizione. Questa non lo è. Se si vuole essere forza alternativa di governo, in aula si fa il proprio dovere. Si ascolta il discorso di Berlusconi, si replica punto su punto, si illustra una via alternativa e si vota. Il Parlamento serve a questo, non a mettere in piedi sceneggiate napoletane di cui i cittadini ne hanno piene le tasche.

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