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Cina possibilista. India, Brasile e Sud Africa solo con l'Onu

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Questala posizione di Pechino espressa dalla signora Jiang Yu, portavoce del ministero degli Esteri, che ha anche concordato sulla necessità di «applicare le sanzioni approvate dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite». Presa di pozione anche dei ministri degli Esteri di India, Brasile e Sudafrica, che hanno auspicato una «soluzione pacifica» e «a vantaggio del popolo libico» per la crisi interna alla Libia, definendo anche quelli che a loro avviso sono i limiti di applicabilità di una «no fly zone». In un comunicato diffuso al termine della settima riunione della commissione ministeriale trilaterale dell'organismo Ibsa, che li riunisce, i ministri S.M. Krishna, Antonio de Aguiar Patriota e Maite Nkoana-Mashabane hanno sostenuto che «una no-fly zone sullo spazio aereo libico, o qualsiasi altra misura coercitiva aggiuntiva a quelle previste nella Risoluzione 1970, può essere legittimamente contemplata solo in una piena adesione alla Carta dell'Onu e con il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite».

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