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L'Italia in Procura, si salvi chi può

Ripartono i processi al premier Silvio Berlusconi

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L'Italia è un tribunale all'aperto. Un'inchiesta in corso perenne. Politici, imprenditori, dipendenti pubblici, showgirl. Non si salva nessuno. Da Milano a Trani, passando per Firenze, Roma e Napoli: uno scandalo senza fine. L'ultima (ieri) è l'inchiesta sui rifiuti aperta dalla Procura di Napoli. Un terremoto giudiziario: 14 arresti e 38 indagati. Tra gli «eccellenti» finiti in manette l'ex prefetto Corrado Catenacci, l'ex braccio destro dell'ex sottosegretario alla Protezione Civile Guido Bertolaso, Marta Di Gennaro, e l'ex direttore generale del ministero dell'Ambiente Gianfranco Mascazzini, ora commissario in Abruzzo. Tra gli indagati l'ex presidente della Campania Antonio Bassolino. Nel corso delle indagini è stata accertata l'esistenza di un accordo illecito tra pubblici funzionari e gestori di impianti di depurazione campani che ha consentito, per anni, lo sversamento in mare del «percolato» (un rifiuto liquido pericoloso prodotto dalle discariche di rifiuti solidi urbani), in violazione delle norme a tutela dell'ambiente. Ma è solo l'ultima. Al tribunale di Santa Maria Capua Vetere c'è il processo al coordinatore del Pdl campano Nicola Cosentino, accusato di concorso esterno in associazione mafiosa. Mentre a Firenze, a Perugia, a L'Aquila e a Roma è in scena l'inchiesta sui Grandi eventi. A processo il coordinatore nazionale del Pdl Denis Verdini, l'ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci, l'ex provveditore alle opere pubbliche della Toscana Fabio De Santis e gli imprenditori Francesco Maria De Vito Piscicelli e Riccardi Fusi. Coinvolto anche l'ex capo della Protezione civile Guido Bertolaso. Poi c'è l'indagine «Casa di Montecarlo». Protagonisti il presidente di Montecitorio, Gianfranco Fini, e il cognato Giancarlo Tulliani. Il 2 febbraio ci sarà la camera di consiglio che dovrà decidere sulla richiesta di archiviazione per l'ex leader di An e il senatore Francesco Pontone, accusati di truffa aggravata. Il tesoriere del partito e il presidente della Camera erano stati tirati in ballo per la casa lasciata in eredità ad An da una militante. L'immobile era stato poi venduto ad una società off shore che, a sua volta, l'aveva rivenduto a un'altra società. Il «passaggio» sarebbe avvenuto ad un prezzo più basso rispetto ai valori di mercato e a beneficiare di ciò sarebbe stato Giancarlo Tulliani, misterioso inquilino (e proprietario) di quell'abitazione. A quanto sembra, però, finirà tutto in una bolla di sapone. Il contenuto degli atti inviati dal governo di Santa Lucia sulla titolarità delle società che si sono succedute nella proprietà dell'immobile «appare del tutto irrilevante circa il thema decidendum» sostiene la Procura di Roma. Poi ci sono i processi del premier. Attendono Berlusconi sia la richiesta di giudizio immediato per il caso Ruby sia la ripresa di altri tre procedimenti. L'intenzione della Procura di Milano, è di chiedere in tempi brevissimi, «presto, prestissimo», il processo per il Cavaliere in relazione alle accuse di concussione di funzionari della Polizia e prostituzione minorile, nell'ambito dell'inchiesta sulle feste ad Arcore che vede indagati anche il giornalista Emilio Fede, Lele Mora e la consigliera regionale lombarda Nicole Minetti. A metà febbraio i pubblici ministeri Boccassini, Forno e Sangermano potrebbero notificargli i capi d'imputazione riassuntivi del quadro di indizi e prove raccolti negli ultimi mesi e meritevoli, a loro avviso, di essere approfonditi in un processo col rito immediato. Prima di allora però c'è un'altra data importante per Berlusconi: martedì, quando la Minetti, accusata di favoreggiamento della prostituzione, si presenterà davanti ai magistrati. Passiamo a Mediaset. Sarà celebrato dai vecchi giudici il processo sui diritti tv in cui Berlusconi risponde di frode fiscale. Il Csm, su richiesta del presidente del tribunale di Milano Livia Pomodoro, ha riapplicato per sei mesi rinnovabili i giudici che erano stati trasferiti ad altri incarichi, il presidente del collegio Davossa che è presidente del tribunale di La Spezia, e i giudici a latere Guadagnino e Lupo andati nel frattempo in altre sezioni del tribunale. Il processo riprenderà il 28 febbraio. Poi ripartiranno anche gli altri due procedimenti che riguardano il Cavaliere: quello che ha coinvolto l'avvocato Mills, dove Berlusconi risponde di corruzione in atti giudiziari, e quello Mediatrade, in cui tra gli imputati c'è anche Pier Silvio Berlusconi. Non si salverà nemmeno il ministro Franco Frattini, denunciato, sempre per la vicenda Montecarlo, da un militante di Fli per abuso d'ufficio. Insomma, una grande Procura. A misura di Italia.

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