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Ruby voleva solo cinquemila euro

Ruby fotografata in discoteca

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Lo chiama a tutte le ore. Ogni giorno. Vuole parlare assolutamente con Silvio Berlusconi per farsi regalare dei soldi. Le servono e solo lui può aiutarla. La marocchina Ruby chiama a settembre e ottobre più volte il fiduciario del premier, Giuseppe Spinelli, quasi implorandolo di parlare con «Gesù» e fargli sapere che ha bisogno di denaro al più presto. «Mi servono solamente cinquemila euro», dice la ragazza a Spinelli il 17 settembre 2010. Spinelli: «Pronto?». Ruby: «Pronto signor Spinelli?». S: «Si, si chi parla?». Ruby: «Ciao sono Ruby». S: «Ah, si, si, si, ecco ee.. io fino a lunedì sera non ho, non ho novità è, quindiii... glielo già detto è non è che...». Ruby: «Ma lunedì sale il presidente?». S: «E.. penso di sì per lunedì sera, di solito andiamo sul tardi, la sera tardi ecco del lunedì....». Ruby: «Cosa ne dici se vengo con te?». S: «No, non, no, perché anch'io non so nemmeno l'orario, poi, no lì non possiamo, no, anch'io sto aspettando ancora, quello che posso fare, se riesco, è di, è accennare ecco cosa devo fare e poi ecco (ine.)». Ruby: «Comunque ti prego solo una cosa non ti scordare di dirgli la mia richiesta». S: «Si, sì si si, io ce l'ho già in nota è...». Ruby: «Si perché Lui mi aveva detto che mi avrebbe aiutato per tutto il periodo però non l'ho più sentito poi ho perso anche il contatto». S: «Ho capito, si, si». Ruby: «Ho cercato di chiamare Villa Grazioli, Villa San Martino, ma non me ne risponde in tutte e due.., mi risponde sempre la segreteria, comunque mi servono solamente cinquemila euro, cioè...». La marocchina continuerà a telefonare a Spinelli anche nei giorni successivi, usando sempre lo stesso tenore insistente nelle conversazioni. In quei giorni, il fiduciario di Berlusconi teneva conversazioni anche con altre persone intercettate dagli investigatori che indagano su richiesta della procura di Milano. Tra queste, anche Nicole Minetti, il consigliere della Regione Lombardia indagata nel procedimento penale e che secondo gli inquirenti gestirebbe gli appartamenti a Milano dove abitano le ragazze che poi partecipavano alle feste nella Villa ad Arcore insieme ad Emilio Fede e a Lele Mora. Dalle intercettazioni telefoniche i pm si sono convinti che era proprio Spinelli a gestire le spese delle case. Per i magistrati si occupava della copertura finanziaria degli oneri delle locazioni, sia in relazione ai canoni che alle spese correnti, come le bollette del gas. Il 6 ottobre Minetti dice a Spinelli: «Sto cercando di mettere giù i conti bene in modo che non ho mille... mille... foglietti e faccio anche le fotocopie delle fatture, così le porto una cartelletta perché adesso iniziano ad essere tanti gli appartamenti e si rischia di far confusione». Due giorni prima il politico dice al fiduciario del premier «sono arrivate ...tre...mmm...tre...bollette da pagare di tre appartamenti...quindi quando lei mi dice che per lei è più comodo che io passi...le lascio anche quelle». Le case di cui si parla nell'inchiesta si trovano in via Olgettina 65. La società Friza srl risulta agli inquirenti proprietaria di numerose unità immobiliari. «Alcuni appartamenti risultano concessi in locazione a ragazze coinvolte nell'attività di intercettazione - scrivono nelle 389 pagine di invito per la presentazione di persona sottoposta a indagini - quattro e un box a Nicole Minetti, una casa e un box a Barbara Guerra, due e un box a Maria Esther Garcia Polanco». Dalle carte processuali, risulterebbe anche che la Minetti si occupava di spostare da un appartamento all'altro le ragazze, creando a volte anche attriti tra le giovani. Spesso, infatti, nelle intercettazioni, le inquiline manifestano l'invidia per altre ragazze soltanto perché le è stato affidato un appartamento più grande del loro.  

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