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Bersani snobba l'incontro fra studenti e polizia

Pierluigi Bersani

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Il Partito democratico è da sempre al fianco degli studenti «che manifestano pacificamente il loro dissenso» e delle forze dell'ordine «che svolgono il loro lavoro con professionalità e dedizione pur non avendo i mezzi adeguati». Pier Luigi Bersani, però, «snobba» entrambi. Il segretario del Pd, che fino a qualche giorno fa era disposto addirittura ad arrampicarsi sui tetti pur di ascoltare le voci di protesta dei più giovani, ieri - che i rappresentanti del movimento studentesco erano nella sede romana del partito, a casa sua, e non era neanche necessario fare tanta fatica - ha ben deciso di non presentarsi. I rappresentanti delle forze di polizia e quelli degli studenti e dei ricercatori - riunitisi in un incontro organizzato dal responsabile del forum Sicurezza del Pd Emanuele Fiano - per un po' il segretario lo hanno anche aspettato. Poi, però, hanno deciso di cominciare comunque la loro riunione e lanciare il loro appello a non cedere «all'uso delle violenza come forma di contestazione» e a garantire «il diritto costituzionale a manifestare in maniera civile a sostegno delle proprie idee e convinzioni». Intorno al tavolo ci sono tutti i sindacati di Polizia. Spiegano ai ragazzi che non è loro intenzione applicare il Daspo preventivo o creare una specie di tessera del manifestante. «Il nostro dovere - precisano - è mantenere l'ordine pubblico e tutelare i palazzi delle istituzioni in quanto simboli dei valori costituzionali, non mettere in atto uno stato di polizia». L'appello del Pd va nella stessa direzione: «L'Italia non può permettersi il rischio di cadere in una nuova spirale di violenza e di terrore, come è avvenuto in un passato non troppo lontano - si legge nella lettera - È necessario separare senza incertezze le legittime manifestazioni pacifiche di dissenso da coloro che invece alle manifestazioni partecipano in forma organizzata e squadristica». Gli studenti presenti, tutto sembrano fuorché giovani «arrabbiati». Tutti in maniche di camicia. Qualcuno azzarda anche giacca e cravatta. Condividono il no alla violenza e spiegano che hanno in mente forme di protesta alternative che servano a stemperare il clima. La senatrice Anna Finocchiaro, che presenzia alla riunione al posto dell'assente Bersani, ascolta soddisfatta le parti. «È questo il compito di mediazione che spetta alla politica», conclude gongolante Fiano, come chi è fiero del lavoro fatto. Bersani, del resto, aveva già espresso le sue ovvie banalità nel pomeriggio: «Gli studenti sanno che noi conosciamo il loro disagio, che abbiamo sostenuto e sosteniamo le loro ragioni». E se poi risalgono sul tetto - sigaro in bocca - sarà di nuovo al loro fianco.

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