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«Grazie a loro c'è un programma dove si parla senza interruzioni»

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VittorioSgarbi non ci sta a passare per l'anti-Saviano, anche se ribadisce: «Mi hanno chiamato alla Rai per affidarmi un programma attualmente allo studio». Di «anti», ha proseguito il critico, «abbiamo soltanto posizioni diverse, ma è la natura della democrazia». «Quello che mi diversifica da Saviano - ha precisato - è che io posso parlare dell'artista settecentesco Cavaceppi, cosa che fino a ieri era impossibile». Quindi, ha sottolineato, «ringrazio Saviano, perché lui, affrontando i temi di 'ndrangheta (è la sua necessità) consente a me di raccontare Cavaceppi, Michelangelo, Francesco Arcangeli». Secondo Sgarbi, è grazie agli ideatori della trasmissione «Vieni via con me» che, in base ai consensi ricevuti, si è determinato un diverso modo di concepire la televisione come luogo in cui la parola può non essere «frantumata, interrotta».

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