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«I pagamenti al consulente Cola sono tutti regolari»

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Idieci milioni di euro di cui ha parlato l'ex consulente al gip sono stati pagati in maniera regolare. «Finmeccanica si è avvalsa della consulenza di una società statunitense alla quale, a seguito del compimento dell'acquisizione, ha corrisposto una commissione di successo (success fee) in linea con la prassi di mercato. L'importo relativo è stato liquidato da Finmeccanica spa nel conto intestato a questa società presso una primaria banca commerciale americana e il pagamento è stato regolarmente registrato nei libri contabili Finmeccanica». Cola nel suo interrogatorio di garanzia ha anche respinto le accuse sul presunto giro di fondi neri e riciclaggio di denaro. Cola è in carcere con l'accusa di riciclaggio internazionale. Secondo la procura, dietro a una società, la Digint, c'era il progetto dell'imprenditore campano Gennaro Mokbel di entrare in affari con Finmeccanica. Cola, davanti al gip, ha dichiarato che il suo commercialista, Marco Iannilli, a un certo punto dell'affare che lui stava seguendo gli chiese di entrare a farne parte. «Ma io credo, non so poi in che maniera, ma credo che avessero gli altri già costituito». Poi Cola ammette di aver saputo da Iannilli che Mokbel «era entrato nell'operazione. A me lui me lo presentò come un compagno di scuola, di classe, amici d'infanzia». E uno dei primi incontri fu in un circolo romano. Successivamente qualcuno informa Cola che in società «c'è uno che aveva truffato Wind con le schede ricaricabili». «E lì ero estremamente nervoso, estremamente di testa in quel periodo, in quel periodo, ripeto, facevo sempre con l'autobus avanti e indietro, la mattina. Per cui a quel punto capisco che c'è questo truffatore, questo signore, questo personaggio». Ma non finisce qui. Nell'interrogatorio Cola parla anche di molti soldi. Cioè di un fondo di «più o meno» 10 milioni di euro che aveva in Svizzera. Cifra che sarebbe stata pagata da Finmeccanica a Lorenzo Cola. Quando il gip gli ha chiesto da dove provenisse il denaro, il professionista ha detto: «È frutto del mio lavoro con Finmeccanica....». «Finmeccanica non ha mai costituito fondi neri all'estero, l'operazione Digint, che viene erroneamente identificata come il tramite per la creazione di riserve finanziarie all'estero, per Finmeccanica in realtà ha avuto come unico obiettivo l'acquisizione di un software particolarmente efficace ed evoluto». È quanto spiega il gruppo guidato da Pierfrancesco Guarguagliani. Au.Par.

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