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Lacrime e sangue in tutta Europa

Europarlamento

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Lacrime e sangue in tutta Europa. Non è solo il governo italiano a fare i conti con una manovra di austerity particolarmente pesante ma anche Francia, Germania, Inghilterra e, ovviamente, Portogallo e Grecia. Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha annunciato una serie di misure per «portare il rapporto deficit/Pil al 6% nel 2011 contro l'8% di quest'anno». Tra le misure annunciate, c'è anche il congelamento «in valore» dei 50 miliardi di euro destinati alle collettività locali. Secondo le stime, il deficit dovrebbe raggiungere il 4,6% del Pil nel 2012. Per quanto riguarda la Gran Bretagna, saranno le banche a pagare una bella fetta della manovra di risanamento delle finanze pubbliche. Si profila all'orizzonte una stangata da 8 miliardi di sterline, oltre 9,2 miliardi di euro, per gli istituti finanziari nazionali, sotto forma di una nuova tassa i cui contorni non sono ancora definiti. Con questa misura il neo ministro del Tesoro, George Osborne, potrebbe tentare di ingraziarsi l'opinione pubblica, alla quale deve far digerire l'aumento dell'Iva, che potrebbe arrivare fino al 20%, contro l'attuale 15%. Lotta serrata contro l'evasione fiscale in Grecia. E nel mirino del Fisco finiscono pure i calciatori professionisti. Una speciale commissione interna al ministero delle Finanze, ha spiegato il segretario generale del dicastero, Yannis Kapeleris, «sta valutando casi di artisti, giocatori di calcio, legali e proprietari di discoteche». I contabili del ministero stanno passando al setaccio denunce dei redditi che indicano entrate che non hanno corrispondenza allo stile di vita condotto. In Spagna il premier Zapatero è sotto pressione per effettuare tagli di spesa e riforme del lavoro tanto attese per non perdere consenso. Da parte sua, il leader del più grande sindacato della Spagna ha ribadito che potrebbe proclamare uno sciopero generale per i tagli che giudica ingiusti e inutili. Uno sciopero dei dipendenti pubblici, per i quali sono previsti tagli degli stipendi del 5% in media quest'anno, è già previsto per l'8 giugno. Il premier ha spiegato che i tagli approvati dal Consiglio dei ministri servono per ridurre la spesa sociale dell'1,5%, ricordando che questa era aumentata del 50% da quando ha preso il potere nel 2004. Infine c'è la Germania, che nel 2011 intende realizzare un piano di risparmi per 15 miliardi di euro. Entro il 2014 la riduzione della spesa, per riportare a un livello accettabile il rapporto deficit-Pil, dovrà essere di 45 miliardi.

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