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Polverini esclusa, oggi il ricorso

Renata Polverini

Il premier: "Pronti a manifestare"

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Il listino di Renata Polverini - insieme a quelli di Roberto Fiore, Francesco Battaglia, Luca Romagnoli e Michele Baldi - non viene ammesso alle elezioni regionali. Va così in onda la seconda puntata del pasticciaccio brutto del Pdl laziale: a decretarne la nullità, infatti, è la mancanza della firma del vicecoordinatore regionale Alfredo Pallone. Per la validità dell'atto sono infatti necessarie le firme sulle procura dei due delegati: quella del coordinatore regionale Vincenzo Piso c'è, quella di Pallone - che sabato mattina si era dovuto allontanare dalla Corte d'Appello per andare a risolvere il caso-Milioni e la mancata presentazione delle liste provinciali in Tribunale - invece no. Ad oggi, dunque, come spiega il responsabile dell'ufficio elettorale del Pdl Ignazio Abrignani, decade anche la candidatura della stessa candidata governatrice e, con essa, quella di tutte le liste collegate, Udc e La Destra comprese. Un vizio normale sanabilissimo, per la verità. Il termine ultimo per presentare il ricorso, già preparato dai legali del partito, scade alle dieci di questa mattina. In casa Pdl c'è dunque ottimismo. «La nostra risposta a quanto sta accadendo sarà vincere le elezioni regionali. Quello del listino sembra un problema molto tecnico», spiega il sindaco di Roma Gianni Alemanno uscendo da un vertice in via dell'Umiltà coi maggiorenti della coalizione che sostiene la Polverini. A entrare nel merito è il coordinatore della campagna elettorale Andrea Augello: «L'intera faccenda è assai meno drammatica di quanto si sta dipingendo. Sulla lista civica Polverini l'accettazione è già stata rilasciata. Sul listino siamo davanti a una richiesta di sostanziali integrazioni». Per Piso «quella del listino è una questione risolvibilissima nel giro di poco e siamo tranquilli». «Siamo predisponendo quanto necessario per apporre anche la mia firma sulla documentazione, così come ci ha chiesto la Corte d'Appello. Si tratta di un rilievo formale, più che sostanziale: nella dichiarazione di una lista regionale è sufficiente un solo delegato per depositare la lista e sottoscrivere la dichiarazione di collegamento con le liste provinciali», chiosa lo stesso Pallone. Per il segretario regionale Udc Luciano Ciocchetti, infine, «la Corte d'Appello ha confuso il listino con la lista Pdl: non serve la firma congiunta, ma di uno solo dei delegati». Insomma, gli avvocati metteranno a posto tutto, ma il pasticcio - il secondo - rimane. E aggiunge ulteriore ansia a quella accumulata in questi giorni a causa della mancata presentazione della lista provinciale del Pdl. L'ordinanza dell'ufficio centrale regionale della Corte d'Appello sull'istanza del Pdl per l'ammissione è attesa per questa mattina. In pochi si fanno illusioni: probabilmente verrà respinta e il Pdl ha già pronto il ricorso al Tar. «Escludere dalla competizione elettorale la lista del partito di maggioranza relativa, danneggiata da decisioni senza fondamento, rappresenterebbe un fatto senza precedenti e provocherebbe un grave vulnus di carattere politico», attaccano in una nota congiunta i tre coordinatori nazionali Sandro Bondi, Denis Verdini e Ignazio La Russa: «Appare strano che nelle due principali città, Roma e Milano, si sono messi in moto meccanismi che hanno portato alla non accettazione dei listini regionali e della lista provinciale di Roma. I dirigenti romani e milanesi sono stati ingenerosamente accusati. È interesse di tutti acclarare la realtà dei fatti». Renata Polverini intanto va avanti: «Nessuno mi farà fare un passo indietro, noi siamo in campagna elettorale e continuiamo la nostra corsa, non ci sarà nulla che ci potrà fermare - dice dal palco di piazza Farnese, dov'è in corso la maratona oratoria - La mia lista civica? Ammessa in tutte e cinque le province. La burocrazia non deve uccidere la democrazia».

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