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La Lega difende il carrozzone olimpico

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Uno si è battuto come un leone per la candidatura di Mercedes Bresso. L'altro è l'uomo che sfiderà il governatore piemontese uscente il prossimo 28 e 29 marzo. Uno è Stefano Esposito ex consigliere provinciale a Torino per i Ds e attuale deputato del Partito Democratico. L'altro è il leghista Roberto Cota capogruppo alla Camera e numero uno delle camicie verdi piemontesi. Ieri i due si sono trovati, per una volta, dalla stessa parte della barricata. Hanno infatti presentato un ordine del giorno nel quale chiedono al Governo di prorogare l'esistenza dell'Agenzia per lo svolgimento dei giochi olimpici invernali Torino 2006, fino al dicembre 2014, e di destinare parte dell'avanzo di bilancio dell'ente (10 milioni di euro) «al funzionamento degli impianti olimpici di montagna e per la promozione turistica della Valle di Susa». Ora la domanda nasce spontanea: può un'Agenzia nata per un evento che si è svolto nel 2006 chiudersi otto anni dopo? Per i presentatori dell'ordine del giorno sì. A dire il vero l'ente (stazione appaltante per le opere necessarie allo svolgimento dell'Olimpiade e responsabile dell'attuazione del piano degli interventi approvato dal governo) doveva cessare la propria attività il 31 dicembre 2007 ma, esattamente come accade oggi, la Finanziaria 2008 stabilì che "a decorrere dal 1° gennaio 2008, le residue attività dell'Agenzia Torino 2006" sarebbero state svolte, "entro il termine di tre anni, da un Commissario liquidatore" nominato dal presidente del Consiglio dei ministri. E infatti il primo febbraio 2008 l'ingegner Domenico Arcidiacono venne nominato commissario. Siccome la matematica non è un'opinione tutto doveva finire entro il 31 dicembre 2010. Invece no. O meglio, Cota e Esposito hanno chiesto che ciò non avvenga. Secondo i due deputati, infatti, visto che a Torino si svolgeranno le Olimpiadi Master del 2013 e i Mondiali di slittino del 2011, c'è «la necessità di prorogarne l'esistenza fino al dicembre 2014». E siccome, continuano, «l'Agenzia dispone di un avanzo di bilancio pari a 50 milioni di euro», siccome 23 di questi dovranno essere utilizzati per «sanare i contenziosi attualmente pendenti», è giusto che dei restani 27 una decina vengano utilizzati per «la promozione turistica della Valle di Susa, nella quale peraltro la Nazionale di calcio svolgerà il suo ritiro in preparazione dei Mondiali». Insomma, l'Italia non può farne a meno. C'è solo un piccolo elemento da sottolineare. Nelle due relazioni sull'attività dell'Agenzia (l'ultima depositata a luglio del 2009) la Corte dei Conti ha sottolineato criticità sia dal punto di vista gestionale che dal punto di vista della realizzazione di opere (ritardi, aumento di costi ecc.). Non solo, ma commentando l'indagine del 2007, Cota dichiarò pubblicamente che la Corte metteva in luce «in modo incontrovertibile, un giro di denaro pubblico utilizzato in maniera assai discutibile». Ma oggi è un altro giorno.

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