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Franceschini confessa: va bene se perdiamo solo cinque regioni

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Ilcapogruppo del Pd alla Camera ammette che per il suo partito si prepara al peggio. «Con i dati delle elezioni europee e il tipo di coalizione con cui ci stiamo presentando nelle diverse regioni possiamo vincere in 6 regioni e giocarci il Piemonte dove siamo in parità. E questo sarebbe un buon risultato per il Pd», spiega Dario Franceschini che ieri era ospite del programma di Radio2 Un giorno da pecora. Poi aggiunge: «Non sono più segretario del partito ma lavoro per ottenere quest'obiettivo e sono ottimista, credo ci siano le condizioni per fare bene». Subito lo riprende il capogruppo del Pdl al Senato: per il Pd il traguardo delle Regionali è «contenere il tracollo». «Franceschini - aggiunge Gasparri - dice che sarebbe contento se la sinistra vincesse in sei delle tredici regioni che andranno al voto a marzo. Mi sembra in preda a un forte stato confusionale. Oggi la sinistra - prosegue - governa undici di queste tredici regioni. Passare da undici a sei, cioè perderne cinque, per Franceschini sarebbe un buon risultato. La verità è che la sinistra è talmente sbandata e il Pd talmente sfasciato che ormai il traguardo per loro non è la vittoria, ormai impossibile, ma contenere il tracollo. Noi sappiamo che oggi siamo undici a due per la sinistra e che dopo il voto saremo molto, ma molto più forti». Ma un'altra frase di Franceschini ha invece fatto infuriare il coordinatore del Pdl e ministro dei Beni culturali Sandro Bondi. L'ex segretario del Pd infatti aveva detto: «È un po' che non si vede Berlusconi, presto ritornerà con qualche numero. Ogni tanto le spara grosse e considerando che si avvicinano le elezioni starà studiando il campionario». Replica di Bondi: «Anche oggi Franceschini ha voluto esibirsi nella solita e immancabile prova muscolare e verbale, degna del suo amico Di Pietro, contro il presidente del Consiglio. Mi chiedo soltanto quale educazione politica abbia ricevuto Franceschini, quale influenza abbia esercitato nella sua formazione politica la tradizione cattolica? Come è possibile che dalla storia della Democrazia cristiana siano emersi esponenti politici come Franceschini?». Aggiunge il senatore Francesco Casoli (Pdl): « «Franceschini era in letargo, oggi si è risvegliato e come ha aperto bocca ha detto la prima sciocchezza che gli è passata per la testa. Inutile elencargli le iniziative che ha sostenuto Berlusconi fino ad ora, da ultimo il brillante discorso in Israele alla Knesset. Le generazioni future possono stare tranquille, l'ex segretario del Pd, semmai dovesse essere ricordato dalla storia, sarà solo per la sua mediocrità».

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