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A De Luca già segano la sedia

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Damesi impegnato alla ricerca di un candidato da lanciare alle Regionali ora rischia di affondare. Il nome c'è ed è quello dello sceriffo Vincenzo De Luca, ma potrebbe durare poco. Unico iscritto a correre alle primarie che sono saltate, e pazienza se erano uno dei fregi dei Democrat, s'è trovato vincitore della sfida contro i bassoliniani, che da mesi cercano di frenare la sua corsa, ma all'ultimo hanno ritirato il loro candidato. È solo un round, il bello – o il brutto - deve ancora venire. Una vittoria di Pirro: il sindaco di Salerno potrebbe presto ritrovarsi fuori dal gioco. Mentre il centrodestra naviga a gonfie vele verso la riconquista di Palazzo Santa Lucia, sede della Regione, il Pd sembra rischiare l'implosione. Guardando alla Campania il segretario Bersani potrebbe accorgersi che il suo partito è più un sogno che una realtà. Roba da mettersi le mani nei capelli: peggio, molto peggio dell'Ulivo. Bassolino e i suoi sono ben lontani dall'alzare bandiera bianca, e mentre il partito affidava a De Luca il compito di riunire e guidare la coalizione, loro iniziavano a tramare nell'ombra, cavalcando l'onda degli alleati che dello sceriffo non vogliono assolutamente sentir parlare. Di Pietro, De Magistris, i comunisti, i vendoliani, i socialisti, tutta la sinistra – l'Udc ha già abbandonato i probabili perdenti andandosene con il Pdl – hanno posto un chiaro veto contro il salernitano, preparandosi a scendere in campo in alternativa al Pd. Don Antonio si frega le mani e riparte con gli appelli all'unità: «È davvero sconcertante e politicamente incomprensibile che non si sia ricercato con la determinazione necessaria un accordo su nomi esterni a singoli partiti ma capaci di unire la coalizione». E rilancia il nome del rettore della Federico II Guido Trombetti, su cui convergerebbero gli alleati, aggiungendo: «Era ed è del tutto evidente, in una fase come questa, il vantaggio politico di un nome esterno e nuovo rispetto ad ognuna delle possibili candidature provenienti sia dal Pd sia da altre forze politiche». Contro De Luca ci si mette pure il sindaco di Napoli Iervolino, vicinissima al governatore: «Ho sentito il dovere di fare un appello a tutti affinchè si faccia un passo avanti o un passo indietro, quel passo che si deve fare per trovare l'unità del centrosinistra». De Luca sta affilando le armi, i bassoliniani pure: la partita è tutt'altro che chiusa.

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