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La Bonino corre ai ripari: "Il mio impegno sarà totale"

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Emma Bonino

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Emma Bonino prova a giustificarsi. La scelta di candidarsi contro il Pd in Lombardia (capolista dei Radicali a sostegno di Marco Cappato) non è piaciuta a Via del Nazareno. Così l'ex ministro, che i Democratici sostengono come candidato governatore nel Lazio, corre ai ripari. O almeno ci prova. Intervistata da Radio Radicale Bonino assicura che «il mio impegno sul Lazio c'è ed è totale. La lista Bonino-Pannella si presenta anche in altre Regioni, e in Lombardia il candidato governatore è Marco Cappato. Non toglierò energie al Lazio». «Io capisco l'irritazione di Formigoni o di Lupi - prosegue Bonino - perché conoscono molto bene i flussi elettorali, e immagino abbiano studiato quelli delle ultime Europee, ma anche la storia della presenza radicale, federalista e laica in Lombardia. Basta vedere l'affluenza ai referendum. Credibilità? È un messaggio politico basta ricordare che fu proprio Berlusconi a candidarsi ovunque nel 2005». Sufficiente? Per il Pd evidentemente sì visto che, dopo le polemiche di lunedì, nessuno commenta le parole della leader radicale. Anzi, i Democratici laziali stanno lavorando per definire la partecipazione della Bonino alla due giorni di mobilitazione che i circoli hanno in programma per il fine settimana. Ma se tra Emma e il Pd sembra filare tutto liscio, ad alzare la voce è l'Italia dei Valori. Per Antonio Di Pietro Udc e Radicali pari sono: «Dovrei votare in Lazio per la Bonino e poi in Lombardia sono candidati contro di me? Ci aspettiamo chiarezza altrimenti è una enorme presa in giro per i cittadini». Nel frattempo il centrodestra gongola. «Mi congratulo con Bonino e Pannella - commenta il candidato governatore del Pdl Roberto Formigoni -. Emma Bonino si è fatta eleggere senatrice nella lista del Pd, poi si è autonomizzata dal Pd e ha imposto la sua candidatura nel Lazio e poi si è autonomizzata anche in Lombardia, ma contro. Il fatto nuovo è che si certifica la subalternità del Pd ai Radicali». Anche il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi non è da meno: «Mi sembra che, in tutta questa vicenda, l'unica veramente preoccupata è Emma Bonino che prima scende in campo contro il Pd come capolista dei Radicali in Lombardia, e poi si giustifica con i Democratici spiegando che questo non toglierà nulla al suo impegno di candidata governatore del Lazio. Excusatio non petita accusatio manifesta». E pure il coordinatore romano e deputato Pdl Gianni Sammarco non si lascia sfuggire l'occasione per una stoccata: «Sembra che fino alle elezioni di marzo la Bonino abbia ricevuto il dono dell'ubiquità. La sua doppia candidatura, come capolista in Lombardia e come presidente nel Lazio, lascia intendere che sarà presente su entrambi i territori. Non è chiaro come possa conciliare ambedue le campagne senza sottrarre energie all'una e all'altra. Una scelta che si commenta da sola e che pone l'accento sulla diversità intrinseca che vi è con l'avversaria; Renata Polverini, candidata del Popolo della Libertà, è in corsa per vincere e per governare il Lazio, e per farlo si è immolata alla causa di questa regione senza altri diversivi». Poco male. La diretta interessata non sembra turbata dalla polemica e si limita a sottolineare che i Radicali sono quanto di più lontano dai centristi di Casini. «Noi come Casini? - commenta - Non c'entra proprio nulla: ci sono delle Regioni in cui andiamo da soli, ma in nessuna di esse abbiamo una coalizione con il Pdl». È vero. Solo contro il Pd, ma con il Pdl.

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