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(...) hanno mai smesso di lavorare per un'alleanza con il partito di Casini dopo le elezioni politiche, anche nei momenti più difficili.

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Leconseguenze per il centrosinistra sono devastanti: in diverse occasioni, negli ultimi mesi, qualificati esponenti del Pd avevano molto enfatizzato, dandola per imminente, una convergenza con i centristi, ipotizzando addirittura un patto leonino che avrebbe visto Nicola Zingaretti abbandonare la Provincia per sfidare la Polverini ed una candidatura di centro a Palazzo Valentini. Un'idea macchinosa e non priva di rischi, che lo stesso Zingaretti non poteva che valutare con apprensione e scetticismo. Il paradosso di questa storia è che, sfumata l'opportunità dell'intesa con l'Udc, il Pd rinuncia alla sua strategia di apertura verso il mondo cattolico, capovolge completamente l'impostazione e sceglie di schierarsi a sostegno della collega Emma Bonino. Anche questa piroetta non sembra priva di gravi conseguenze: in primo luogo perché dimostra un preoccupante vivere alla giornata dei nostri antagonisti, percepito dagli elettori come la più evidente conseguenza dell'assenza di qualsiasi respiro progettuale e culturale nelle scelte del gruppo dirigente. Secondariamente la scelta del nome della Bonino sembra frutto di una ricerca accurata per dare ragione ex post alla scelta di Francesco Rutelli di fuoriuscire dal Pd. Dal canto suo Renata Polverini procede la sua marcia avanzando nel vuoto: lanciata la candidatura ed allargate le alleanze, può iniziare la fase di concertazione per la stesura del programma, limare la macchina organizzativa e lavorare con serenità alla costituzione di una propria lista civica, che potrebbe portare altre aggregazioni. Il vantaggio della sindacalista dell'Ugl non deve essere misurato soltanto rispetto ai lusinghieri sondaggi che accompagnano la sua discesa in campo ed alla fin qui positiva crescita mediatica del suo personaggio, ma dalla concretezza della trama politica che la proietta verso la presidenza regionale. L'allargamento della coalizione è frutto anche di una naturale predisposizione dei target elettorali di riferimento a trovare nella comune candidatura un naturale punto di convergenza. Inoltre Pdl ed Udc condividono nel Lazio anni di esperienza e militanza comune, di cui esistono tutt'oggi decine di testimonianze nelle amministrazioni comunali, oltre all'importante e recente alleanza che ha riconfermato il centrodestra alla guida della provincia di Latina. Non sono ragioni per sottovalutare le possibilità di recupero del centrosinistra né per prendere l'impegno sottogamba: è però doveroso constatare come questa vicenda testimoni una maturazione del centrodestra nell'affrontare, nella nostra regione, le scadenze amministrative e nei processi di selezione della propria classe dirigente. Andrea Augello Senatore Pdl

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