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Nuova uscita per Silvio Berlusconi, ma stavolta niente bagno di folla.

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Imedici hanno constatato che le ferite riportate per l'aggressione in piazza Duomo stanno guarendo e tutto procede per il meglio. Come ha confermato il medico di fiducia del Cavaliere, Alberto Zangrillo, il quadro è «soddisfacente». Non solo perché la frattura all'osso nasale sarebbe ormai ricomposta, ma anche perché le ferite non dovrebbero lasciare segni. Una buona notizia che avrebbe contribuito a migliorare uno stato d'animo già buono. «L'ho sentito anche oggi e l'umore è davvero ottimo», ha confermato il suo portavoce, Paolo Bonaiuti. «È determinato e deciso a ritornare al più presto alla piena attività e penso che nei prossimi giorni lo rivedremo ancora», ha aggiunto il sottosegretario, pronosticando un suo ritorno sulle scene pubbliche «già dalla fine della prossima settimana, quella dell'Epifania». In realtà il capo del governo è già al lavoro, e da tempo: non solo, come ha detto Bonaiuti, sul fronte del «rilancio del sistema economico», ma anche sulle più urgenti decisioni politiche. A cominciare dalle riforme. L'atteggiamento del premier è ormai chiaro: la maggioranza deve verificare fino in fondo la possibilità di dialogo con l'opposizione, senza però rinunciare a quel pacchetto giustizia che lui stesso ritiene indispensabile anche per rasserenare il clima disinnescando la mina del rapporto fra pm e politica. Insomma, per dirla con Bonaiuti, su processo breve e legittimo impedimento il centrodestra è deciso ad andare avanti «senza il minimo dubbio». Quanto alle riforme istituzionali la parola d'ordine cercare il dialogo, ma senza perdere di vista la concretezza, anche in ossequio alle richieste della Lega. Quella che Bonaiuti, nel richiamare la bozza Violante, ha definito la «politica dei piccoli passi». Ma il Cavaliere ha anche altre matasse da sbrogliare. In primis la composizione del governo, con l'arrivo di due nuovi sottosegretari. Un rafforzamento della squadra reso obbligatorio dalla norma con la quale si è istituito il ministero della Salute. Nel centrodestra ormai tutti danno per scontato che la nomina sia nell'ordine del giorno del primo Consiglio dei ministri dopo la pausa natalizia. Ancora incerta però la data: si parla del 7 gennaio, ma anche della settimana successiva. Poltrone che vedono due nomi in pole position: Guido Viceconte (in quota Forza Italia e con un passato da sottosegretario ai trasporti nel Berlusconi-Ter) ai Rapporti con il Parlamento e Daniela Santanchè (ex An che, dopo la rottura con Gianfranco Fini, ha fondato il Movimento per l'Italià) al Welfare. La rosa, assicura qualcuno, è più ampia, ma il Cavaliere avrebbe questi due nomi in testa. Altro puzzle insoluto è quello delle regionali. Una partita che il Cavaliere vuole assolutamente vincere, non solo per blindare la legislatura, ma anche per mettersi definitivamente alle spalle le polemiche e gli scandali che hanno caratterizzato gli ultimi mesi della sua leadership. Per questo il leader del Pdl punta molto sul voto di marzo. Restano però da sciogliere ancora due nodi: i candidati per la presidenza di Campania e Puglia. Il Cavaliere, però, ha deciso di prendere ancora tempo in attesa di capire cosa succederà nel campo degli avversari. Soprattutto in Puglia. È possibile infatti che l'alleanza fra Pd e Udc salti. In quel caso, i centristi potrebbero optare per un'alleanza con il centrodestra. Ecco perché la candidatura di Stefano Dambruoso è ancora in sospeso. Anche in Campania la decisione non è definitiva, anche se in pole position resta Stefano Caldoro.

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