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Napolitano: "La ripresa c'è ma no a troppo ottimismo"

Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano

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«I segnali dell'uscita dalla crisi ci sono ma non possiamo lasciarci andare a un facile ottimismo». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rilancia il messaggio di cauto ottimismo già inviato dalla Commissione europea e dal Fondo monetario internazionale. L'uscita dal tunnel è vicina, si intravedono degli spiragli ma questo non vuol dire che si può abbassare la guardia. Incontrando i nuovi Cavalieri del Lavoro al Quirinale, il presidente della Repubblica ha quindi sottolineato che «occorre guardare pacatamente alle prospettive più vicine e a quelle di più lungo termine». Il che significa affrontare di petto le riforme strutturali «da troppo tempo rinviate perchè non basta attendere che il clima economico internazionale migliori. Altrimenti ci vorrà troppo tempo per riportare l'economia nazionale ai livelli precedenti la crisi iniziata nel 2008». E le riforme si fanno con il dialogo. Napolitano invita quindi le forze politiche ad abbandonare «i contrastie sapserati che possono compromettere il futudo del Paese». «Dobbiamo guardare tutti insieme - è invece l'invito dell'inquilino del Colle - al da farsi nei suoi diversi aspetti internazionali e nazionali; dobbiamo guardare alle scelte da adottare finalmente in Italia per risalire in tempi non troppo lunghi ai livelli di attività che precedevano la caduta del 2008-2009, e per imprimere alla nostra economia e alla nostra società quel dinamismo che sono venute perdendo da oltre un decennio». Napolitano ha poi elencato gli elementi preoccupanti sull'andamento della crisi: «La riduzione dei consumi delle famiglie e il peggioramento del mercato del lavoro e il tardare di una robusta ripresa degli investimenti. In prospettiva, i limiti persistenti nello sviluppo della ricerca, chiave decisiva per l'innovazione e per la crescita futura». Il presidente ha poi richiamato le parole del Governatore della Banca d'Italia Mario Draghi sul ruolo dellebanche nelal crisi. «Faccio mio, certamente, il giudizio positivo ribadito innanzitutto dal Governatore sulle prove che dinanzi alla crisi ha dato di sè il nostro sistema bancario, di cui peraltro non sono state ignorate le sofferenze cui è oggi esposto e a cui sono state nello stesso tempo indirizzate alcune importanti raccomandazioni». A quanti lamentano la difficoltà da parte delle aziende all'accesso al credito, Napolitano manda a dire che è necessario «un intelligente, prudente, selettivo sostegno del credito al processo di ristrutturazione delle imprese che deve ancora intensificarsi ed estendersi».

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