Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

"Vedrete di che pasta sono fatto" Fini e Schifani da Napolitano

Il presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini e il presidente del Senato della Repubblica, Renato Schifani

  • a
  • a
  • a

"Meno male che Silvio c'è, altrimenti saremmo completamente nelle mani di questi signori della sinistra che hanno una minoranza di magistrati che usa il potere giudiziario a fini di lotta politica". Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervistato dal Gr1 Rai in merito alla bocciatura del lodo Alfano da parte della Corte Costituzionale attacca a testa bassa: "Più del 70% della stampa, con in testa Repubblica, i programmi di approfondimento della tv pubblica pagati con i soldi di tutti e un Capo dello Stato di sinistra, nonchè una Consulta con 11 giudici di sinistra che non è un organo di garanzia ma politico" - ha continuato il premier. Che rilancia: "Il presidente della Repubblica  è stato eletto da una maggioranza che non è più maggioranza nel Paese, e ha radici totalmente di sinistra. Il capo dello Stato, secondo Berlusconi, anche nell'ultimo atto di nomina di un giudice costituzionale "dimostra da che parte sta". "Abbiamo governato senza questo lodo per 5 anni e continueremo a governare senza", attacca il premier,  "ci sono due processi farsa, risibili, assurdi che illustrerò agli italiani, anche andando in tv, mi difenderò nelle aule dei tribunali, esponendo al ridicolo gli accusatori, dimostrando a tutti gli italiani di che pasta sono fatti e di che pasta sono fatto io". Il presidente della Camera dei deputati, Gianfranco Fini, commenta in una nota le dichiarazioni del premier seguite alla sentenza che boccia il provvedimento che blocca i processi delle più alte cariche dello Stato. "L'incontestabile diritto politico di Silvio Berlusconi di governare, conferitogli dagli elettori, e di riformare il Paese - scrive Fini -  non può far venir meno il suo preciso dovere costituzionale di rispettare la Corte Costituzionale e il Capo dello Stato".   Intorno alle 16:30 iI presidenti di Senato e Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini si sono recati al Quirinale per un colloquio con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. La convocazione è avvenuta in seguito alle accese polemiche scaturite dalle dichiarazioni rilasciate dal premier, Silvio Berlusconi, sul Capo dello Stato dopo la bocciatura del lodo Alfano dalla Consulta. I presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei deputati, Renato Schifani e Gianfranco Fini, "hanno dato atto al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, del suo rigoroso rispetto delle prerogative che la Costituzione gli riconosce". In una nota congiunta rilasciata dopo il lungo colloquio avuto si legge inoltre Fini e Schifani "hanno espresso l'auspicio che tutti gli organismi istituzionali e di garanzia agiscano, in aderenza al dettato costituzionale e alla volontà del corpo elettorale, per determinare un clima di leale e reciproca collaborazione nell'interesse esclusivo della Nazione".  

Dai blog