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In 8 in una roulotte. Non c'è il «modulo»

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.Dalla notte del terremoto vive in una roulotte insieme a mamma, papà e cinque tra fratelli e sorelle. In otto dividono da cinque mesi uno spazio che non basterebbe neanche per due e, purtroppo, se il presente è problematico il futuro lo è ancora di più. Abitavano a Paganica, una delle frazioni aquilane che al sisma ha immolato un discreto numero di vite umane. Ora, sono ancora a Paganica, il paese attraversato dalla faglia che ha originato il terremoto del 6 aprile. Antonio e Patrizia Di Nicco hanno posizionato la roulotte in un cortile di fronte alla loro vecchia casa, resa completamente inagibile dalle scosse. «Abbiamo riempito il foglio del censimento - spiega mamma Patrizia - nella speranza ci venisse assegnato un modulo abitativo dove poter continuare a stare tutti insieme. Il nostro nucleo familiare, in base ai criteri stabiliti dal Comune per l'assegnazione delle case antisismiche, totalizza 38,5 punti ma a quanto pare per noi non c'è possibilità di avere una casa». Il problema, spiega mamma Patrizia, è tutto nella tipologia costruttiva dei moduli, che non prevede alloggi adatti a ospitare una famiglia di otto persone. «Abbiamo chiesto - aggiunge ancora - la possibilità di averne due, in modo da poterli unire ma ci hanno risposto prima che non era possibile, poi che in via del tutto eccezionale ce li avrebbero consegnati anche se non erano in grado di garantirne la contiguità. La nostra famiglia vuole restare unita». Un'altra possibilità poteva essere quella delle casette di legno che saranno montate nelle frazioni in aggiunta agli alloggi del progetto Case. «Anche in questo caso - prosegue - ci hanno detto che gli alloggi più capienti sono quelli destinati a famiglie di sei persone. Noi siamo disposti a stringerci, ma ci hanno detto che la legge prevede una superficie minima dalla quale non si può derogare. Quindi, resteremo ancora tagliati fuori. Sono pronta a incatenarmi davanti al Quirinale perché abbiamo il diritto ad avere un tetto sulla testa, in attesa di costruire una casa di legno in un terreno di nostra proprietà e a nostre spese». L'inverno sulle montagne non è tenero. Già l'anticipo d'autunno ha ricordato a chi ha sofferto il caldo d'estate il vero volto della città dell'Aquila, almeno dal punto di vista climatico.

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