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"Se chiedi una deroga avrai il mio sostegno"

Mario Adinolfi

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Caro Beppe, non la prenderò larga e metto subito a fuoco la questione. La politica è una cosa seria, i partiti lo sono ancora di più, i congressi di partito non ne parliamo. Dunque. A termini di statuto, lo dico a ragion veduta essendo oltre che candidato alla segreteria anche uno dei cento che l'ha materialmente scritto quello statuto, tu non potresti candidarti. Puoi dare prova, però, di serietà e accettazione delle regole, chiedendo una deroga motivata alla direzione nazionale del Pd. Io voterò per concedertela. Ti spiego: tu affermi di aver letto tutte le regole del Partito democratico, ma non devi averlo fatto con attenzione. All'articolo 9 comma 3, lo statuto del Pd dice che «possono essere candidati e sottoscrivere le candidature alla carica di segretario nazionale e di componente dell'assemblea nazionale solo gli iscritti in regola con i requisiti di iscrizione presenti nella relativa anagrafe alla data nella quale viene deliberata la convocazione delle elezioni». Quella data è il 26 giugno e tu dici di esserti iscritto solo oggi (ieri, ndr), tra l'altro non nel tuo comune di residenza, dunque fuori termine statutario. Anche le firme che dovessi raccogliere devono essere di iscritti già iscritti al Pd il 26 giugno. Ma sono stato io a chiedere ai dirigenti del mio partito, due ore dopo l'annuncio della tua intenzione di candidarti alla segreteria del Pd, di non appellarsi a cavilli burocratici per impedire la tua presenza nella nostra competizione. Confermo la richiesta. Dunque, caro Grillo, ora dimostra serietà. Presenta una richiesta di deroga motivata alla direzione nazionale del Pd, che potrebbe riunirsi rapidamente per varare una modifica del regolamento congressuale dopo averti ascoltato. Vieni a dirci perché ti candidì. Avrai il mio sostegno per poterlo fare, comunque. Questa è una competizione con delle regole e, come abbiamo fatto noi altri quattro candidati, anche tu devi veramente leggerle e accettarle. I sostenitori della mia mozione su sono pronti ad accogliere i «grillini» nei circoli e a dare le informazioni basilari sul tesseramento ai tuoi sostenitori. Tu, però, devi fare sul serio e risparmiarci inutili prediche qualunquistiche. Non sei superiore a nessuno per diritto divino, non sei migliore, non sei eticamente inattaccabile. Pierluigi Bersani, Dario Franceschini, Ignazio Marino e Mario Adinolfi sono nomi che devi imparare a rispettare, così come vanno rispettate le regole. A queste condizioni, benvenuto tra noi caro Beppe.

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