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L'industria si rimette in moto

Fabbrica

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Il peggio potrebbe essere alle spalle. La produzione industriale mostra segni di ripresa anche se il pil nei primi tre mesi dell'anno continua a scendere. Ma il fatto che dopo undici mesi consecutivi di flessione, la produzione industriale abbia invertito questo trend tornando a crescere ad aprile (+1,1%), potrebbe essere indicativo che l'uscita dal tunnel della crisi è vicina. Il dato dell'Istat acquista ancora più importanza se confrontato con quello di Francia e Germania, che ad aprile non riescono a tornare al segno più. Anzi, a Berlino la produzione industriale ha segnato una contrazione sul mese dell'1,9% e anche la Francia è arretrata dell'1,4%. Se si considera l'arco di un anno, la situazione italiana mostra un calo molto forte pari al 25,4%, il dato peggiore dal 1991. Inoltre nonostante la ripresa di aprile, la variazione congiunturale del trimestre febbraio-aprile su quello novembre-gennaio risulta abbondantemente negativa con un calo del 9,3%. L'inversione di tendenza dell'industria non è ancora così importante da incidere nell'andamento dell'economia. Per il pil, sempre secondo le rilevazioni dell'Istat, si registra il quarto calo consecutivo nel primo trimestre con una contrazione del 2,6% rispetto ai tre mesi precedenti e una caduta del 6% su base annua. L'Istat ha rivisto così al ribasso la stima diffusa il 15 maggio scorso che prevedeva una riduzione congiunturale del 2,4% e tendenziale del 5,9%. Il dato acquisito per il 2009 è pari a -4,7%, contro il -4,6% stimato dall'istituto a metà maggio. In termini congiunturali, le importazioni di beni e servizi sono diminuite del 9,2%. Le esportazioni sono diminuite dell'11,8%, i consumi finali nazionali dello 0,8%, gli investimenti fissi lordi del 5%. Permane un sentimento diffuso di pessimismo tra le famiglie che in attesa di un chiarimento dello scenario economico mantengono i consumi molto bassi. La spesa delle famiglie è diminuita dell'1,1% mentre quella delle amministrazioni pubbliche è rimasta stazionaria. Ai dati dell'Istat di aprile si aggiungono le stime del Centro studi di Confindustria per maggio. Secondo l'associazione degli imprenditori ci dovrebbe essere una flessione della produzione industriale dell'1,2% rispetto al mese precedente. Nello specifico, anticipa il Csc, la produzione media giornaliera si riduce a maggio 2009 del 21,9% sul maggio 2008. In aprile la contrazione annua era stata del 25,5%. Nei dati grezzi l'attività diminuisce in maggio del 24,8% sullo stesso mese del 2008 (-25,4% in aprile). Secondo la Confindustria «la fase più acuta della recessione industriale sembra comunque superata». Ottimista anche il governo. Per il ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola «ormai il peggio è pessato e c'è un inizio timido di ripresa». Scajola però invita comunque alla cautela. «Che la produzione fosse in calo è evidente ed è evidente anche, ahimè, che la crisi ci sia. Ma preferisco vedere il +1,1% rispetto al mese precedente perchè vuol dire che si è interrotta la discesa». Per il ministro del Lavoro Maurizio Sacconi, «bisogna far leva sui dati della produzione per aumentare il circuito virtuoso della crescita».

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