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"Al referendum voto sì. E cambio la Carta da solo"

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«Nella domanda - prosegue Berlusconi - c'è la risposta. Va bene tutto ma non si può pensare di essere masochisti. Non abbiamo posto noi il problema ma puoi domandare all'avvantaggiato di votare no per un vantaggio che gli altri gli regalano e potrebbe essere confermato dal popolo?». A chi gli chiede della contrarietà della Lega sul referendum, il premier risponde: «E ci credo, se io fossi nei loro panni non sarei contento». Berlusconi poi parla delle riforme: «Non c'è un solo articolo nella Costituzione che dica che è necessario il concorso dell'opposizione» per modificare la Carta costituzionale. Dopo aver premesso che la maggioranza è «sempre aperta ad una discussione e a un confronto fresco con l'opposizione», il presidente del Consiglio ha aggiunto però che gli sembra «strano che da parte dell'opposizione oggi arrivino certe richieste», come quella di cambiare la Costituzione solo con l'accordo dell'opposizione. A questa affermazione Berlusconi «obbietta» che, tanto per iniziare, «non c'è una norma che preveda questo»; secondo, che è la stessa Costituzione a prevedere modalità di cambiamento. Inoltre, ha aggiunto il premier parlando nella hall dell'albergo di Varsavia che lo ospita, l'opposizione non deve dimenticare di aver cambiato il titolo V della Costituzione con «soli quattro voti di scarto», un gesto che non è stato «apprezzato» dall'attuale maggioranza.

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