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E al brindisi si scopre motivatore: «Dobbiamo essere come la Ferrari»

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L'obiettivo è chiaro: motivare le truppe schiacciate da anni di gestione molto politicizzata e con poca attenzione al cliente cittadino. Così la prima stoccata è al passato. Troppe le ingerenze politiche, troppe quelle sindacali e dipendenti lasciati a loro stessi. «Ora si è voltato pagina. Voglio l'eccellenza, il Paese la vuole, dobbiamo produrre come la Ferrari». Il modello è quello del made in Italy che vince in tutto il mondo. E anche di più. «Perché le cose buone di questo Paese sono solo Dolce&Gabbana e Ferrari. E non i servizi pubblici?». I dipendenti ascoltano in silenzio. Nessun commento. Brunetta gioca la carta dell'orgoglio. «Con il taglio delle consulenze vi abbiamo ridato dignità. Il vostro lavoro non sarà più appaltato all'esterno» spiega il ministro. Infine l'invito ai sindacati. «Spero che anche loro partecipino alla rivoluzione». Una chiamata alle armi per continuare i primi otto mesi di lotta al pachiderma pubblico. «E nel corso dei quali mi sono divertito come un matto» conclude il ministro. «Non io», però mormora sottovoce qualcuno mentre cominciano a saltare i tappi delle bottiglie di spumante. Fil.Cal.

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