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Eluana, niente stop all'alimentazione in ospedale

Eluana Englaro

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Questo fino a lunedì scorso, quando secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, la famiglia aveva trovato un accordo con la clinica friulana "Città di Udine". Un protocollo di natura legale, siglato ieri, che stabilisce le modalità per l'esecuzione a Udine della sentenza della Cassazione su Eluana. Ma il governo scende in campo, tentando di bloccare la procedura. Interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale. Tanto stabilisce un atto di indirizzo che il ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha inviato alle regioni sulla base di alcune indicazioni precedenti, tra cui quella del comitato nazionale per la bioetica e l'articolo 25 della convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell'Onu. Ad illustrare l'atto ieri pomeriggio, sono stati tre esponenti del governo: il ministro Sacconi insieme ai due sottosegretari, Eugenia Roccella e Francesca Martini. Di fatto, adesso, diventa illegale per qualsiasi struttura pubblica e privata sul territorio nazionale l'adempimento della volontà della famiglia Englaro, e cioè il distacco del sondino che alimenta e idrata Eluana. È questo un altro tentativo di tutta quella parte del Parlamento contraria alla sentenza dei giudici, dopo i ricorsi dei mesi scorsi, le richieste e gli appelli alla famiglia, le ipotesi costruite per fermare quello che sembrava ormai inevitabile. «Ho firmato questo atto perché lo ritengo doveroso, affinché tutto il servizio sanitario nazionale, si uniformi al dovere di garantire a qualunque persona diversamente abile il diritto alla nutrizione e all'idratazione», spiega Sacconi. Immediata arriva la risposta del legale della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini, secondo il quale l'atto del ministero «non vale niente, perché la legge non la fa Sacconi. O il ministro ordina ai medici, come fanno i generali, di curare o non curare le persone o stia zitto». Difficile prevedere cosa succederà ora. Lo spostamento di Eluana pare sia già stato organizzato. Nessun dettaglio sui tempi. Nessuna conferma ufficiale. Ma il trasferimento dalla clinica Talamoni di Lecco, potrebbe avvenire già stamattina. Ad accoglierla dovrebbe essere il primario udinese di rianimazione, il professor Amato De Monte, luminare di anestesia che da tempo era in contatto con il padre di Eluana, Beppino e aveva dato la propria disponibilità. Intanto, l'ad della clinica "Città di Udine" terrà stamattina una conferenza stampa, dove «leggerà un comunicato ufficiale della struttura in merito alla questione della Signora Eluana Englaro».

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