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Volare sulle rotaie a trecento chilometri orari

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25ieri, quando il treno Frecciarossa è partito dalla rinnovata Stazione Centrale di Milano verso Bologna, è stata inaugurata ufficialmente l'Alta Velocità ferroviaria italiana, che esattamente fra un anno attraverserà l'Italia da Torino a Napoli a trecento chilometri orari, collegando la Scala e il Colosseo in sole tre ore. In un clima di grande eleganza, professionalità e cortesia, prevedibile in occasione di un'inaugurazione tanto prestigiosa e da confermare giorno per giorno con i normali passeggeri, il primo viaggio sulla tratta ad Alta Velocità Milano-Bologna ha mostrato subito un incoraggiante novità: la puntualità. Partito in perfetto orario, il convoglio è entrato nella stazione felsinea dopo i sessantacinque minuti annunciati. Puntuale nonostante una fermata non prevista: un'improvviso rallentamento fino al totale arresto del treno per un paio di minuti. Prima che si scatenassero facili ironie sul guasto al supertecnologico locomotore proprio nel viaggio inaugurale, è stato spiegato che la fermata era semplicemente una prova della massima sicurezza della linea ad Alta Velocità. La circolazione dei treni è costantemente monitorata da onde radio, che regolano anche la distanza fra i vari convogli e la loro velocità. Un sistema che oltre a organizzare la rete ferroviaria tenta di azzerare le possibilità di errore umano. La velocità del Frecciarossa compie una parabola che raggiunge l'apice tra Fidenza e Parma, il tratto in cui si raggiungono i trecento chilometri orari. «Non si ha la sensazione di andare così veloce, ma noi eravamo nella cabina del locomotore e abbiamo provato una forte emozione vedendo la lancetta superare i trecento», hanno dichiarato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta e il sindaco di Milano Letizia Moratti. «Milano diventa uno snodo ferroviario ancora più importante, non solo a livello nazionale, ma anche europeo» ha detto il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni. Il presidente delle Ferrovie Innocenzo Cipolletta, ha voluto ricordare le «8 persone decedute in questi anni di lavoro».

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