Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

E il Cav tenta Casini per spaccare il Pd

Esplora:
default_image

  • a
  • a
  • a

Anzi, per dirla tutta, a Casini sembra l'ultima boutade del Cavaliere: «Come mai ha appena messo un veto all'alleanza con l'Udc in Abruzzo? Prima ci tratta come appestati, poi ci invita a trasferirci in casa sua...», spiegava ieri il leader centrista dalle pagine della Stampa. Dunque, da dove nasce la virata del premier? Perché aprire ora a colui che, negli ultimi mesi, è stato un argomento tabù? Che sia veramente il desiderio del Cavaliere di vedere "il figliol prodigo" ritornare nella casa comune? Sicuramente, la recente uscita dell'Udc a sostegno della riforma sulla Giustizia, con Casini che dialoga con Alfano, ha avuto un certo peso. Ma c'è anche un altro fattore da considerare e di cui si parlava ieri nel Transatlantico della Camera. Vale a dire l'agitazione che c'è in questo momento nella maggioranza con la Lega che preme per arrivare all'approvazione del federalismo fiscale (messo in dubbio dalle frasi del premier sull'impossibilità del dialogo con il Pd) e su cui l'allenza con l'Udc potrebbe servire al Cavaliere per spaccare ancora di più l'opposizione. «Il nostro atteggiamento è sempre stato corretto - spiega il segretario Udc Lorenzo Cesa -, basta vedere come abbiamo votato gli emendamenti del governo finora», (7 voti a favore, 6 contrari, e 10 astensioni). Ieri Berlusconi e Casini erano insieme a Bruxelles per il vertice del Ppe. Si sono incontrati, pare ci sia stato anche uno scambio di battute. La riappacificazione tra i due sicuramente non è cosa che arriverà in tempi brevi. Ma i toni del premier appaiono più soft. Basta notare come ha replicato alle parole di Casini: «Pensa che sia uno scherzo? È un buontempone e per questo molto simpatico...».

Dai blog