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Lupi: «Walter pensi a prendere il 30% alle Europee»

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000cittadini alle urne rappresentano un test politico. Veltroni pensi piuttosto a superare il 30% alle europee, poi discutiamo». Cosa fa, sottovaluta la sconfitta? «Non si tratta di sottovalutarla, ma semplicemente di considerarla per quello che è». E cos'è? «Anzitutto non dimentichiamoci che Trento è una provincia autonoma. Una realtà diversa dal resto d'Italia. E in ogni caso il Pd ha confermato il presidente uscente, colui che ha governato in questi cinque anni. Non mi sembra una vittoria esaltante». Veltroni e i suoi, però, sono esaltati. «Il Paese ha votato ad aprile e ha scelto con chiarezza una maggioranza che, in questi mesi, ha lavorato per risolvere i problemi dell'Italia. Forse sarebbe il caso che anche l'opposizione cominciasse a fare il proprio mestiere piuttosto che cercare, ogni due mesi, la rivincita elettorale. Una settimana fa Obama, oggi Dellai. Adesso basta, per favore». In ogni caso il Pdl esce penalizzato da questo voto. «Abbiamo raccolto il 12%, un dato che, inevitabilmente, dovrà interrogare la nostra classe dirigente locale. Dovremo chiederci se la politica fatta sul territorio risponde alle esigenze dei cittadini o se serve un cambiamento. Ma non c'è nessun campanello d'allarme a livello nazionale. Anche perché non mi sembra che il Pd sia andato molto meglio». Cioè? «Dellai, dopo cinque anni di governo e nonostante l'appoggio dell'Udc, ha perso il 4%. Inoltre la somma dei voti di Ds e Margherita nel 2003, è notevolmente superiore ai consensi raccolti dal Pd. Perché Veltroni non dice queste cose?» E la Lega? Preoccupati dall'exploit del Carroccio? «Il candidato presidente era leghista e questo ha indubbiamente avuto un effetto traino rispetto al partito. E poi vorrei ricordare a tutti che nella coalizione di centrodestra non ci sono nemici. Pdl e Lega stanno lavorando insieme per il bene del Paese. Chi è alla ricerca di divisioni, purtroppo, rimarrà deluso».

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