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L'ironia di Cossiga: «Veltroni decisivo per Obama»

Cossiga e Rutelli

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Quale miglior modo per congratularsi quello di inviare un telegramma? Così ha fatto Francesco Cossiga. «Caro Veltroni, ti invio le mie più vive congratulazioni per il grande successo ottenuto da te e dal Partito Democratico che oggi guidi con la elezione di Barack Obama alla Presidenza degli Stati Uniti, elezione alla quale hai certamente dato un contributo decisivo con la tua presenza negli Usa». Parola del "picconatore". Il day after le elezioni Usa il Presidente Emerito della Repubblica, non manca di lanciare qualche stilettata. L'occasione è una tavola rotonda, organizzata da Il Tempo e Formiche, dedicata proprio al giorno dopo le presidenziali americane. Nel salone di palazzo Wedekind per l'occasione sono arrivati anche Francesco Rutelli, Lucio Malan, Francesco D'Onofrio, Marta Dassù, Massimo Teodori e Carlo Pelanda. Sin dalle prime battute, il presidente Cossiga non risparmia il suo sarcasmo sul nuovo presidente Usa. «Io penso che l'Italia avrà in futuro dalla Casa Bianca un ascolto maggiore che non l'Italietta di Alcide De Gasperi e di quel "partito di malaffare" che fu la Democrazia Cristiana, Ad maiora». L'ex capo dello Stato, non ce la fa a non interrompere i vari interventi dei relatori. Lo fa con tutti, a cominciare dal senatore Rutelli. Perché quello che Cossiga tiene proprio a ribadire è come ora sarà il rapporto tra il vecchio continente e gli Usa. E lo fa usando il dialetto romanesco: «A Obama dell'Europa non gliene pò fregà de meno». Il nuovo presidente - spiega - «porrà a difesa degli Usa i dazi e girerà pagina nella lotta al terrorismo. Obama ha detto, e noi non l'abbiamo ancora capito, che la via della difesa armata dal terrorismo è stata una sconfitta. Ha detto di voler incontrare Chavez, Castro. Abbandonerà l'Iraq, l'Afghanistan, Israele. L'America non ce la fa più e vuole cambiare, questo il senso della sua elezione». Poi Cossiga definisce il nuovo presidente Usa un «americano occasionale, nato dal'amore di un keniota e una americana. «Non un afro-americano: lui con il sogno di Martin Luther King non c'entra nulla». Picconate, quelle di Cossiga, a cui replica (almeno ci prova) il senatore del Pd, Francesco Rutelli. Ad una domanda del direttore editoriale de Il Tempo Roberto Arditti sulla vittoria del candidato democratico, l'ex sindaco di Roma spiega: «I sondaggisti questa volta ci hanno abbondantemente azzeccato: alla fine ci saranno tra i due candidati 5-6 punti». E aggiunge: «Alla fine ci sarà tra i due un distacco di circa 8 milioni di voti. Ha strappato 9 stati che erano finora appannaggio del repubblicani. Obama è al centro della scena politica».  

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