Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Bagnasco: «C'è troppo pessimismo» La Cei Il presidente dei vescovi valuta tutta la situazione del Paese

default_image

  • a
  • a
  • a

È infatti un intervento a tutto campo, quello pronunciato ieri dal cardinale Angelo Bagnasco all'apertura dei lavori del Consiglio permanente della Cei. Una prolusione ampia e meditata, che contiene sullo sfondo una sferzata a quell'Italia che indulge al disfattismo. Perché, nonostante tutto, nel nostro Paese «i segmenti luminosi non mancano, e i punti di forza neppure». E quindi certi analisti (in particolare cattolici) devono impegnarsi ad essere realisti, evitando di assecondare le diffuse propensioni al catastrofismo. Certo il presidente della Cei non nasconde le difficoltà, vissute in special modo dalle famiglie monoreddito alle prese con i costanti e minacciosi aumenti dei prezzi. In questo senso l'espressione chiave è «equità sociale», tanto che Bagnasco invoca «misure organiche che diano un minimo di serenità, consentendo ai nuclei famigliari di pianificare le loro prospettive di vita». Ad esempio attraverso l'adozione di un sistema fiscale rinnovato, basato appunto sul quoziente familiare e tarato sulle esigenze di chi decide di progettare un'esistenza fondata sull'unione matrimoniale e sulla procreazione dei figli. Netta e senz'appello è inoltre la condanna del presidente della Cei delle persecuzioni anticristiane, ovunque esse si verifichino: ciò che è accaduto e continua ad accadere in India, in Iraq, in Pakistan secondo Bagnasco mette in pericolo non solo i pastori della Chiesa ma anche la stessa libertà religiosa «quale caposaldo della civiltà dei diritti dell'uomo e garanzia di autentico pluralismo e vera democrazia». Il ricordo della tragedia dell'Arcivescovo di Mosul è ancora vivissimo, e viene innalzato a simbolo di una comunità cristiana che non intende arrendersi alla «pulizia religiosa», allo sterminio, alle deportazioni. Un monito contro la violenza che deve valere anche per noi italiani: gli immigrati nel nostro Paese sono nostri fratelli e come tali devono perciò essere trattati. Ma lo spirito anticristiano non cessa di causare guasti anche in Italia, come dimostra il caso di Eluana Englaro e delle altre duemila famiglie che, come la sua, vivono il dramma di una congiunta in stato vegetativo. Il testamento biologico, alla cui regolamentazione legislativa la Chiesa non si dichiara pregiudizialmente contraria, non è infatti pertinente in casi simili, poiché l'idratazione e l'alimentazione sono sostegni vitali che non possono essere negati a nessuno. Occorre quindi una legislazione che, con il concorso più ampio, garantisca comunque il diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale. E questa non è l'unica riforma da attuare con attenzione, secondo Bagnasco, visto che il cardinale si pronuncia anche sui temi del federalismo. Il cammino verso il sistema federale va giudicato positivamente, a patto che «rimanga forte e appassionato il senso della solidarietà e della comune appartenenza ad un solo popolo e alla sua storia, preoccupandosi e operando perché nessuna parte, rispetto alle altre, rimanga per strada».

Dai blog