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L'Udc torna al centro del dibattito politico tra i Poli. ...

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E oggi, il coordinatore nazionale azzurro, Denis Verdini, è tornato alla carica. L'obiettivo del Cavaliere è sempre lo stesso: occupare il centro dello schieramento cercando di ricompattare tutte le forze laiche, cattoliche, liberali e riformiste. A cominciare dagli ex Dc, che costituiscono ancora il nocciolo duro del partito di Pier Ferdinando Casini, specialmente coloro che non vogliono stare nel centrosinistra e soffrono l'attuale situazione di limbo. Nello stesso tempo, il premier punta a raccogliere i delusi moderati del Pd, togliendo il terreno sotto i piedi di un Walter Veltroni in difficoltà, anche per le continue tensioni con l'alleato Antonio Di Pietro. La risposta dell'Udc non si è fatta attendere: se l'ingresso nel Pdl significa annessione e perdita di ogni autonomia di decisione, no grazie. Discutiamo piuttosto, di volta in volta, su provvedimenti concreti. Dice il segretario centrista Lorenzo Cesa: «Il patto stipulato dai nostri elettori per noi è una cosa seria e intendiamo onorarlo lavorando in Parlamento e nel paese per il nostro programma e i valori che lo ispirano». La partita coinvolge anche «La Destra», ma Fi si divide su un suo possibile ingresso nel nuovo soggetto unitario del centrodestra. Verdini apre anche al partito di Storace e Santanchè, mentre Cicchitto pone alcune condizioni: «Se davvero Storace vuole confluire nel partito unitario, dovrà rifare lo stesso percorso di An» e liberarsi della componente «filo-fascista». Una frase che non è piaciuta affatto all'ex governatore del Lazio: «Sul fascismo si deve smettere di raccontare panzane. E, comunque, se Berlusconi è intenzionato ad aprire il dialogo sa come fare», ma niente cannibalizzazioni. Berlusconi tace, ma segue con attenzione gli sviluppi del nodo alleanze e attende l'esito del Congresso de «La Destra» prima di dire la sua. Il pressing dell'Udc arriva anche dall'opposizione. Non a caso, ieri Enrico Letta, ministro ombra Pd del Welfare, ha messo in guardia dal «virus della minoranzite» che può «distruggerci il dialogo» con i centristi. Walter Veltroni mantiene la consegna del silenzio sull'argomento, ma ha a chi ha avuto modo di sentirlo ha spiegato che il confronto va sempre tenuto aperto, ma le alleanza si fanno sui contenuti.

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