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Maroni con La Russa: no all'uso dei soldati-celerini

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Lo ha detto a margine dell'assemblea di Confindustria a Varese che si è svolta al Centro Malpensa Fiere di Busto Arsizio. «Non sono d'accordo - ha spiegato - con l'utilizzo dell'esercito per funzioni di ordine pubblico». Infatti secondo il ministro dell'Interno «diverso è l'uso dell'esercito per presidiare siti come è stato in Sicilia per la missione "Vespri siciliani"». Quanto alle discariche individuate in Campania per far fronte all'emergenza rifiuti, Maroni è convinto che «Polizia e forze dell'ordine sono in grado di garantire l'ordine pubblico». A fargli eco, ripetendo qual è la sua posizione sull'argomento, è stato il ministro della Difesa. L'esercito rimane «a disposizione» per aiutare le forze dell'ordine nelle attività di presidio dei siti «tranquillizzati» ma non spetta a lui vegliare alla tutela dell'ordine pubblico e a sedare scontri e manifestazioni a Napoli e in Campania. Questo il messaggio lanciato da Ignazio La Russa, a Bruxelles per il suo primo Consiglio Esteri-Difesa Ue. «Quando venne ipotizzato questo intervento io non feci salti di gioia», ha affermato La Russa interrogato nuovamente sull'ipotesi di affidare all'esercito il controllo dell'ordine pubblico in Campania nell'ambito della crisi dei rifiuti. «Proprio ieri - ha aggiunto - ho dichiarato che si potrà ipotizzare l'impiego delle forze armate, sia pure con la formula che io ho chiesto venisse adottata: e cioè, la necessità che venga richiesto l'impiego delle forze armate da parte del sottosegretario Bertolaso. Questa ipotesi - ha spiegato ancora il ministro a Bruxelles - rimane e le forze armate sono assolutamente a disposizione nei limiti delle funzioni che possono assolvere, tenuto conto del loro addestramento, del loro equipaggiamento e dello status giuridico che a loro viene di volta in volta riconosciuto». Insomma, ha concluso La Russa, se si tratta di intervenire a presidio di luoghi «tranquillizzati», in situazioni in cui non bisogna contrastare manifestazioni di piazza come nelle operazioni dei «Vespri siciliani» o dopo l'11 settembre, «se ci sarà richiesta saremo prontissimi ad eseguirla». E l'Udc si chiera contro la «militarizzazione» della regione. «Sì al dialogo e al coinvolgimento delle popolazioni e degli amministratori locali nel piano discariche del Governo. No alla militarizzazione, ma si vada avanti per superare quindici anni di emergenza e assenza di strategie - afferma il portavoce dei centristi Francesco Pionati - Occorre lavorare meno sulla minaccia dell'uso della forza è più sull'opera di persuasione delle popolazioni. Sul rispetto della legge però - aggiunge - non si può scendere a patti altrimenti lo Stato non esiste più. È doveroso spiegare e coinvolgere le popolazioni e le amministrazioni locali nel progetto. È sbagliato, infatti, pensare che dietro le manifestazioni ci sia solo la camorra».

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