Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Morcellini: «Duello tv tra buonismo e studiata aggressività»

default_image

  • a
  • a
  • a

Lasua impressione generale del teleconfronto? «Alemanno è stato un po' troppo old style. Sembrava raschiare gli argomenti sul fondo del suo barile. Ha dato una sensazione di affaticamento. E, soprattutto, essendo un inseguitore, doveva sorprendere e non ha sorpreso. Doveva tirar fuori un argomento innovativo e non l'ha fatto». E l'avversario? «Neanche Rutelli è stato convincente, però televisivamente ha avuto più forza. Ha mostrato calma, equilibrio. È stato più rassicurante e ha fatto bene a parlare del nodo Alitalia, perché la crisi della compagnia si scaricherà sul nuovo governo nazionale ma anche su quello cittadino». Però Alemanno è sembrato più grintoso... «Sì. Ma ritengo sia stato uno sbaglio. Berlusconi ha stravinto anche perché è stato meno aggressivo che in passato durante la campagna elettorale, è sembrato un po' veltronizzato. E io dubito che una campagna aggressiva conquisti l'elettorato indeciso nella Capitale. Alemanno avrebbe dovuto, invece, titillare il centro moderato». Il candidato del Pld ha presentato il quadro di una metropoli degradata, brutta e in preda al crimine. È un dipinto che paga in termini di consensi? «No, perché fa presa solo sull'elettorato già schierato. Dipingerla così è un errore. Chi ci vive e ci lavora sa che non è vero. Sa che Roma è una delle città più belle del mondo. Ed essere così apocalittici non aiuta i romani a percepire la propria identità in modo forte nel momento in cui percepiscono Milano come Capitale del Paese perché ha vinto Berlusconi. Ha puntato troppo sull'effetto-alone del Cavaliere, che suo malgrado è considerato come un leader del Nord. Doveva dire che la città ce la può fare, non descriverla come se fosse in ginocchio». Alemanno ha puntato molto sulla paura. Ha fatto male? «È un richiamo che funziona, ma solo perché da un paio d'anni i media hanno fatto della cronaca nera il loro tema principale e ricorrente, anche se i dati ci dicono che il crimine è in calo. Ha fatto bene. Però è una scelta ad alto reddito solo dal punto di vista elettorale. Perché poi i problemi, se sarà eletto, poi dovrà risolverli». Alemanno ha accusato Rutelli di «buonismo» e lo ha associato alla sinistra radicale. Funzionerà? «Sì, perché nell'immaginario collettivo la sinistra Arcobaleno è la vera sconfitta delle elezioni. Ma così può aver anche concentrato i voti di quella parte politica su Rutelli». In conclusione, qual è il suo voto finale? «Sei più a Rutelli. E sei meno ad Alemanno».

Dai blog