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Le truppe di Fini e Casini disertano Montecitorio

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[...]infatti, nelle votazioni  finali per l'approvazione delle appena cinquanta leggi approvate fin qui nel ramo del Parlamento presieduto da Bertinotti, escludendo i deputati in missione, tra i banchi dei partiti di Fini e Casini, rispettivamente, c'è stata una percentuale media di scranni vuoti del 30 e del 27 per cento circa. Dei 68 deputati di Alleanza nazionale, cioè, tra i 20 e i 21 hanno sistematicamente dato buca nei momenti clou dell'approvazione di uno dei cinquanta Disegni di legge sottoposti all'esame e approvazione della Camera nel 2007. Circa 10 su 38, invece, i parlamentari in quota Unione Democratica di Centro che hanno disertato in momenti topici dell'attività a Montecitorio. Hai voglia di dire che, rispetto al Senato, qui Romano Prodi può contare su una maggioranza a prova di spallata. I freddi e incontrovertibili numeri sulle votazioni finali di leggi approvate a Montecitorio, in parte legittimano i sospetti di Berlusconi sullo scarso impegno degli alleati nel perseguire l'obiettivo della cacciata del premier. Sul versante Forza Italia e Lega Nord, invece, la percentuale di defezioni media è di poco meno del 24 per cento per il gruppo parlamentare azzurro e al di sotto del 23 per quello padano. Allargando il discorso al centrosinistra e tralasciando cifre e percentuali relative ai partiti che siedono nel gruppo misto o ai movimenti minori dell'una e dell'altra parte (Sinistra democratica e Dc per le autonomie), si può dire che, dati gli undici gruppi maggiori (Forza Italia, Partito Democratico, Alleanza nazionale, Rifondazione comunista, Udc, Lega Nord, Verdi, Comunisti italiani, Rosa nel pugno, Italia di valori, Udeur), il tasso di assenza medio dei deputati in queste sedute è stato di circa un sesto dei 630 parlamentari che siedono alla Camera. Per quanto concerne il Partito democratico già Ulivo, invece, la percentuale media di deputati non presenti in aula scende fino al di sotto del dieci per cento: attestandosi a poco meno del nove per cento e tre volte inferiore a quella di An e Udc. In altre parole, pur potendo contare su numeri ampli, il centrosinistra non si è mai fidato di disertare in misura eccessiva la Camera in momenti fondamentali quali quelli dell'approvazione dei Disegni di legge. Tendenza confermata pure dai numeri delle altre forze della coalizione al governo. Eccetto l'Udeur di Mastella e la Rosa nel pugno radicale e socialista, infatti, tra Verdi, Comunisti italiani, Italia dei valori e Rifondazione comunista le assenze hanno oscillato tra un decimo e un settimo. La palma dei presenzialisti, infine, nell'ordine se la aggiudicano i gruppi dei partiti di Pecoraro Scanio, Diliberto e Di Pietro, unici a poter vantare più di dieci sedute con una o nessuna defezione tra le proprie fila.

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