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«Ora il premier ci deve ascoltare»

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Gli ha fatto eco il leader della Sd Fabio Mussi: «La manifestazione è grande, bella, forte politicamente. Chiede che si alzi la battaglia contro il lavoro precario, che il governo si muova con più rispetto per il suo programma, che la sinistra si unisca. Ora. Sentiamo la responsabilità di contribuire a raccogliere questa voce». Immediata e laconica, come al solito, la replica del Professore: «L'ho sempre ascoltato, ho sempre ascoltato. Ringrazio Giordano per la sua raccomandazione, ma non ce ne era proprio bisogno», ha risposto il presidente del Consiglio. Contento per la riuscita del corteo anche il ministro per la Solidarietà sociale, che ribadisce l'appello dei «compagni» a Prodi: «È stata una splendida manifestazione che ha chiesto al Governo che rispetti il programma sul quale è stato eletto. Senza dubbio Prodi ne sarà rafforzato se ascolterà e darà risposte», ha detto Paolo Ferrero. Non la pensa così il deputato no global Francesco Caruso: «A questa insofferenza - spiega - bisogna dare ascolto, e non certo come ha fatto finora Prodi, malgrado lui abbia il coraggio di dichiarare di aver sempre ascoltato il popolo. Se lo avesse fatto, non ci sarebbe nemmeno stato bisogno di questa manifestazione». La parola d'ordine, comunque, è che la manifestazione non era contro l'esecutivo. «Sono comunista, ma non sono scemo. Non faccio una manifestazione contro me stesso», ha precisato il segretario del Pdci Oliviero Diliberto a chi gli ha fatto notare che gli slogan erano tutti contro le politiche e i provvedimenti del governo. «La piazza - ha proseguito - rappresenta uno stimolo, un incoraggiamento al governo perchè migliori le cose». Un opinione non condivisa dal terzo leader dei «cespugli» radicali. «Noi Verdi non abbiamo partecipato per non dare idea di una contrapposizione all'interno del governo dopo il voto al referendum di 5 milioni di lavoratori che hanno approvato il protocollo sul welfare», ha affermato infatti Alfonso Pecoraro Scanio.

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